PALERMO – L’Anci Sicilia, i comuni di Licata (Ag), Palma di Montechiaro (Ag), Ragusa insieme a Greenpeace, Lipu, Touring Club Italiano e Wwf hanno presentato un ricorso aggiuntivo al Tar del Lazio contro il progetto “Offshore Ibleo” di Eni e Edison, in Sicilia. Chiedono ai giudici amministrativi di sospendere l’autorizzazione del ministero dello Sviluppo economico e rigettare il progetto, perché, secondo i ricorrenti, «si basa su una procedura di valutazione del rischio che è monca, pericolosa e inaccettabile». Lo rende noto Greenpeace.
Il progetto “Offshore Ibleo” di Eni ed Edison prevede otto pozzi due “esplorativi”, una piattaforma e vari gasdotti al largo della costa delle province di Caltanissetta, Agrigento e Ragusa. Nei mesi scorsi le associazioni ambientaliste e l’Anci Sicilia avevano presentato un ricorso contro il parere positivo dato dal Ministero dell’Ambiente sulla Valutazione di impatto ambientale, ma il Mise aveva dato l’ok al progetto, che oggi amministratori locali e associazioni ambientaliste hanno deciso di impugnare davanti al Tribunale amministrativo”.