«Tribunale potrebbe essere “condizionato”» Priolo ora chiede di spostare il processo

Di Redazione / 20 Settembre 2016

Una forte pressione mediatica sul caso, alimentata anche sui social network, che rischia di “condizionare gli esiti della decisione» del giudice e «di pregiudicare la libera determinazione delle persone che partecipano al processo».

Per questo l’avvocato Dario Riccioli, legale di Luca Priolo, il 25enne che il 6 ottobre 2015 ha ucciso con 42 coltellate la sua ex convivente, Giordana Di Stefano, di 20 anni, dalla quale aveva avuto una bambina di 4 anni, ha chiesto la sospensione del procedimento presentando un’istanza di rimessione degli atti, col il trasferimento del processo a Messina. Una decisione che era stata annunciata alcuni giorni fa e che ora è stata formalizzata.

Il Gip di Catania, Loredana Pezzino, davanti al quale è pendente la richiesta di giudizio abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, ha trasmesso la richiesta alla Cassazione e aggiornato l’udienza al 6 dicembre.

Priolo è reo confesso ma ha sempre negato la premeditazione, sostenendo di avere agito in preda a un raptus dovuto alla volontà di lei di non revocare una denuncia per stalking nei suoi confronti.

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