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«Treni pop e strade intelligenti» ma ora i siciliani vogliono fatti
CATANIA – Treni Pop e strade intelligenti: Trenitalia e Anas, quasi in contemporanea, annunciano una serie di iniziative che sulla carta disegnano una Sicilia del futuro che i siciliani di oggi, abituati ai trasporti di oggi e alle promesse di sempre, davvero stentano a immaginare, quasi si trattasse di fantascienza.
Trenitalia oggi ha sottoscritto con la Regione Siciliana un contratto decennale con investimenti per oltre 426 milioni di euro da destinare, tra l’altro, al rinnovo della flotta: 43 i nuovi treni in consegna a partire dal 2019 con i primi 4 Pop che affiancheranno i 6 Jazz che già circolano sulle linee dell’Isola dal 2016. E la speranza è che una volta per sempre finisca “l’andamento lento” che tutti conosciamo. Una novità sarà rappresentata dalla possibilità di trasportare gratuitamente le biciclette sui treni regionali: altra bella notizia, anche se un po’ inquieta (ed il retro pensiero ironico è facile intuirlo…).
Anas per bocca del suo ad Gianni Vittorio Armani, intervistato da Andrea Lodato per il quotidiano “La Sicilia”, parla di strade del futuro, di Mobilità integrata, upgrade delle infrastrutture stradali, smart road, guida autonoma, guida connessa, cibersecurity e digital transformation delle infrastrutture. Anche se magari chi rovina uno pneumatico per colpa di disconnessioni nel manto stradale, chissà?, forse per colpa dell’incavolatura del momento, ha una qualche difficoltà a capire – di primo acchito – di cosa si stia parlando. Spiega allora Armani: sui «viadotti della Palermo-Catania, per esempio, installeremo apparecchiature per il monitoraggio costante della caratteristica armonica della struttura, ovvero il controllo delle vibrazioni al passaggio dei veicoli». Mentre, per dirne un’altra, «sulla tangenziale di Catania – è sempre l’ad di Anas a dirlo – porteremo avanti un progetto avanzato di controllo e comunicazione in tempo reale del traffico agli automobilisti e sarà operativa anche l’utilizzazione dinamica della corsia d’emergenza, che sarà percorribile in caso di traffico con indicazioni precise e tempestive fornite a chi è in auto». E, chiosa Armani, «questi sono solo piccoli esempi, seppur significativi, di come le nostre strade in Sicilia saranno davvero strade del futuro. E per futuro oggi intendiamo in prossimi 5 anni, non di più».
In conclusione: sia chiaro, non c’è motivo alcuno di dubitare della buona fede degli impegni assunti da Trenitalia e Anas. L’unico problema è che noi siciliani ne abbiamo viste e sentite tante, nel mentre continuavamo ad imprecare per treni-lumaca e autostrade tali per definizione ma non nella sostanza. E siamo sì fiduciosi, ma anche stanchi. E vorremmo fatti, finalmente. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA