Trasferta cinese per Renzi con l’assistenza di una siciliana
Trasferta cinese per Renzicon l’assistenza di una siciliana«Ti aiuto a capire come funziona il mercato cinese»
La palermitana Giulia La Paglia, che lavora a Shanghai per Fiat Chrysler Automobiles è contattata per contribuire ad approfondire lo studio del mercato cinese da parte del presidente del Consiglio
PALERMO. C’è anche un pezzo di Sicilia nella missione a Shanghai del premier Matteo Renzi. Come riferiscono da Confindustria Sicilia, la palermitana Giulia La Paglia, che da Shanghai cura per Fiat Chrysler Automobiles le strategie di marketing sui social media in Asia e nel Pacifico, è stata contattata dall’ambasciata italiana per contribuire allo studio di approfondimento del mercato cinese da parte del presidente del Consiglio. Dunque, sarà in parte anche merito dell’Isola il successo dell’iniziativa. Si tratta di un evento importante che apre nuove opportunità di scambi commerciali per le aziende siciliane, che, a dire il vero, sono già presenti in quel Paese tramite Confindustria Sicilia, che ha affidato al consulente Fabrizio La Barbera il compito di assistere le aziende associate nei rapporti con i partner asiatici; e gli uffici di Pechino e Shanghai di alcune banche. Così, accade che vi siano numerosi noti marchi dell’Isola già presenti in quei mercati, fra i quali si trovano grandi e medie aziende che producono caffè, olio e vino. Ma c’è anche un’ampia rete di piccole imprese che in pochi anni ha saputo inserirsi capillarmente nei canali distributivi e ha costruito numeri significativi per la bilancia commerciale fra Sicilia e Cina. Secondo le elaborazioni del Territorial & sectorial intelligence di UniCredit su dati Istat e Prometeia, nel corso del 2013 il giro di affari della Sicilia con la Cina ha riguardato circa 130 milioni di euro in importazioni e più di 64 milioni di euro in esportazioni, con una forte crescita rispetto all’anno precedente (+51%). Per quanto riguarda la Sicilia i beni maggiormente esportati sono stati articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, per oltre 28 milioni di euro (+506% rispetto al 2012); coke e prodotti petroliferi raffinati, per quasi 17 milioni (-8%); prodotti alimentari, bevande e tabacco, per circa 7,8 milioni (+13%). Quanto ai dati disaggregati per province, in quella di Catania il valore delle vendite nel paese asiatico è stato nello stesso periodo di quasi 34 milioni di euro, e di circa 70 milioni per quanto riguarda gli acquisti. Rispetto al 2012 c’è stato un lieve calo delle importazioni (-2%), mentre le esportazioni sono aumentate enormemente (+249%). Nel 2013 le esportazioni della provincia di Catania verso la Cina hanno riguardato principalmente gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, per un valore di oltre 28milioni di euro (+506% rispetto al 2012); i prodotti alimentari, bevande e tabacco (più di 2 milioni di euro, in aumento del 4%); i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (circa 1,6 milioni di euro, con un incremento dell’ 11%). In provincia di Palermo, il valore delle vendite in Cina è stato di quasi 2 milioni di euro, mentre gli acquisti dalla Cina hanno superato i 24 milioni. E proprio UniCredit organizza il «Forum Cina», a Catania a palazzo Platamone e venerdì a Palermo in Confindustria Sicilia, far incontrare le aziende con il responsabile della filiale di Shangai, oltre ad altri esperti di settore che operano nel Paese, per l’accesso agli strumenti più idonei all’internazionalizzazione delle imprese nel mercato cinese.