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Tradizioni 2.0: il fascino dei “Pupi siciliani” rinasce sul web grazie al Festival di Morgana
Inserito nel 2008 dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità, il teatro dei pupi, come ogni patrimonio che si rispetti, conta fedeli e abili custodi. Sono le compagnie dei pupari, principalmente a conduzione familiare, a far rivivere nei loro spettacoli l’immenso tesoro artistico, rappresentato da canovacci, costumi, scenografie, codici cinetici e codici linguistici e musicali.
Si potrebbe quindi definire il puparo un artista a tutto tondo, poiché da lui dipende l’intera riuscita della performance, animata da vicende eroiche-cavalleresche in cui dame e paladini combattono per l’amore e per la gloria. A ogni battuta pronunciata dal puparo nascosto nell’ombra, dietro il fondale, corrisponde un movimento espressivo del pupo, che diventa l’assoluto protagonista della scena.
Orlando, Angelica, Rinaldo, Astolfo: una storia per ogni pupo, non solo a livello drammaturgico, ma anche a livello affettivo. I pupi sono come creature vive, che accompagnano il corso di intere generazioni rappresentando per i più piccoli della famiglia colorati e divertenti giocattoli e per i più grandi dei veri e propri compagni di vita. Forse, sta proprio qui il segreto del loro perdurare, nell’aver stabilito un rapporto simbiotico e indissolubile.
Questa magica realtà ha subito diversi cambiamenti nel corso dei secoli; da teatro di strada che era in origine, è divenuto poi uno spettacolo di nicchia destinato a turisti e amatori. Ad oggi, però, il teatro dei pupi si trova a fare i conti con il futuro incerto dettato dalla pandemia. È così che la scorsa primavera, undici famiglie di pupari hanno lanciato un grido d’aiuto alle istituzioni, chiedendo un supporto concreto per un mestiere che rischia di estinguersi: sul banco degli imputanti, gli affitti onerosi dei teatri e il prolungamento della fase d’inattività degli stessi.
Dal confronto con la Regione Siciliana, è emersa la volontà di attivare progetti innovativi e di stanziare finanziamenti speciali a tutela delle compagnie, che costituiscono una vera e propria rete di sostegno e di collaborazione. Inevitabile, e coraggiosa, la scelta di trasmettere dal 4 al 13 dicembre in streaming il Festival di Morgana, vale a dire la più antica rassegna dedicata al teatro tradizionale dei pupi siciliani.
Protagoniste della 45esima edizione saranno dodici famiglie di pupari, sparse tra Palermo, Catania, Messina e Siracusa, che virtualmente e a turni alterni divertiranno il pubblico di curiosi e appassionati per un totale di 80 spettacoli. Il messaggio lanciato in maniera sinergica dai promotori del Festival e dagli enti istituzionali coinvolti, è un messaggio certamente di speranza, ma anche di fiducia. Si chiede di aver fiducia nel potere della cultura e nella bellezza che da essa fiorisce.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA