Come mai, in questo nuovo album, hai scelto di collaborare con giovani promesse del mondo musicale?
«Devi essere consapevole che ogni epoca ha degli esponenti, che in maniera naturale, hanno un loro linguaggio. Un modo di rapportarsi in maniera consona al momento musicale che si vive. Dopo trentacinque anni di carriera non puoi rimanere uguale a te stesso tutta la vita. Altrimenti non cresci e non vai da nessuna parte. Si deve avere la lucidità di capire chi sono gli artisti più settati con il mondo. Ovviamente devi sempre rispettare quello che hai fatto in passato»
In questi 35 anni di carriera hai realizzato quasi 2mila concerti. Ma ci si abitua al palcoscenico?
«Non ci si abitua mai, altrimenti sarebbe tristissimo. Ci si deve sempre emozionare. Appena si accendo le luci è una comunione ed un contatto diverso con il pubblico. Sempre qualcosa di nuovo e di stimolante».
Quest’anno ricorre anche il venticinquesimo anno di “Viaggio senza Vento” con i Timoria. Cosa ricordi di quella parte della tua vita?
«Rimane intatta la meraviglia e la consapevolezza di essere dei privilegiati nel fare questo bellissimo mestiere. Ovviamente c’è molta più esperienza, però ci sono tutte le cose che mi spingevano allora che sono dentro di me. La passione, le parole, la musica ho ancora tutto con me».
Il 13 giugno sarai in concerto al Teatro antico di Taormina. Cosa puoi anticiparci?
«Cercherò di presentare il nuovo album, perché ognuno ha la sua canzone preferita. È un disco che piace in maniera totale. Sarà tutto mescolato con i miei cavalli di battaglia. Sarà uno spettacolo molto bello, anche perché metà dello spettacolo lo farà il luogo al quale sono molto legato, come lo sono a tutta la Sicilia. Ho un legame particolare con questa splendida terra perché mia madre era siciliana».
Il ricordo di tua mamma è stato protagonista a Sanremo. Hai raccontato una parte molto intima. Come mai hai scelto di condividerla?
«Ho sempre voluto raccontare di me. Ho sempre cantato cose che mi hanno emozionato e che hanno fatto parte di me. Ogni artista ha bisogno di capire certe cose e di comunicarle a chi lo segue. Sanremo è sempre stata una tappa importante della mia vita, ho sempre portato canzoni che fossero rappresentative di quel momento. “L’odore del caffè” mi rappresenta molto. Rappresenta Francesco a cinquant’anni».