Tre anni dopo la demolizione del cavalcavia, la tormentata operazione tondo Gioeni è più che mai aperta sul tavolo dell’Amministrazione comunale. Trentasei mesi di sofferenze e disagi, da quando il vecchio ponte crollò, da assoluto protagonista di una sorta di show in diretta, sotto i colpi delle enormi pinze idrauliche che aggredirono quelle tonnellate di ferro e cemento che sarebbero poi restate a lungo al centro di roventi polemiche. La scelta dell’Amministrazione Bianco fu completamente diversa da quella della precedente Giunta, ma qualsiasi ulteriore polemica non servirebbe a cambiare il corso delle cose, perché questo è assolutamente il momento di guardare avanti e pensare solo all’interesse della città, in quanto sebbene in ritardo si profila la possibilità di dare un più adeguato assetto alla viabilità e un equilibrio urbanistico all’enorme area rimasta incompiuta, come una sorta di vuoto in uno snodo cruciale di Catania. Temi al centro di un incontro convocato ieri al Comune, in cui sono stati illustrati gli interventi che a breve termine saranno avviati per rimettere ordine nella complessa questione del nodo Gioeni, dove le alternative fin qui adottate (tornaindietro di via Petraro) non sono bastate e dove a soffrire è rimasto soprattutto il traffico sulla corsia in direzione Ognina, dove tra un paio di settimane tornerà ad accendersi il “bollino rosso” nelle ore di punta. «Catania – ha detto ieri il sindaco Enzo Bianco – ha molto sofferto in questi tre anni a causa del cavalcavia il cui abbattimento ha dovuto essere completato. Abbiamo fin da subito affrontato il problema delle viabilità alternative realizzando il tornaindietro e la bretella di via Petraro e studiando un sottopasso in via Caronda che avrebbe però bloccato per mesi il traffico sulla circonvallazione. Poi è nata l’idea di prolungare la via Roberto Giuffrida Castorina e, utilizzando i sottopassi esistenti sotto la via Vincenzo Giuffrida, creare un percorso che consentisse ai veicoli di bypassare il nodo Gioeni». Questa sarà la nuova bretella parallela alla circonvallazione, che sarà aperta inizialmente in direzione Ognina, ma con l’opzione futura del doppio senso di marcia, con cui il Comune punta entro la prossima estate a ridurre di circa un venti per cento la pressione sul nodo.
«A questo bisogna aggiungere – ha rilevato Bianco – che tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo entrerà in funzione la metropolitana nel tratto Nesima-Stesicoro, e ciò contribuirà ad alleggerire ulteriormente il traffico».
In base alla futura viabilità, i flussi provenienti dal centro cittadino attraverso la via Etnea potranno dunque percorrere prima la via Caronda, poi la via Rosso di San Secondo e, sfruttando i sottopassi, la via Giuffrida Castorina. Da qui i veicoli potranno immettersi – passando per via dei Salesiani, piazza San Domenico Savio e via Brancati -, sulla via Vincenzo Giuffrida, scegliendo se andare verso i paesi etnei o verso la circonvallazione.
«Quella da Misterbianco a Ognina – ha sottolineato l’assessore Luigi Bosco – è l’ultima delle quattro direzioni dello svincolo Gioeni che presenta ancora criticità. Gli intasamenti si verificano principalmente per via delle auto che, da via Caronda, devono attraversare la circonvallazione per imboccare il tornaindietro che consente di cambiare direzione o dirigersi verso i paesi etnei. La nuova strada, creando un percorso alternativo, consentirà di ridurre drasticamente i problemi di traffico. E i tempi saranno rapidi: c’è stata una immediata disponibilità alla cessione volontaria dei terreni da espropriare da parte dei proprietari e appena la cessione verrà formalizzata, entro la fine di settembre, sarà possibile procedere al bando».