Archivio
Teatro della Città, un cartellone per due palcoscenici in cui la tradizione fa cultura
Catania – Ventitrè spettacoli per due palcoscenici. Commedie di situazione, drammi moderni e pièce innovative che affondano le radici nella tradizione. E poi ancora monologhi, tragedie contemporanee, fiabe musicali. Sarà una stagione ricca e articolata quella che il Teatro della Città di Catania – forte del riconoscimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo quale Centro di Produzione Teatrale – proporrà, con undici spettacoli al Brancati nella XI Stagione del Teatro Vitaliano Brancati (con la direzione artistica di Tuccio Musumeci) e dodici nei due percorsi del Piccolo Teatro della Città.
La presentazione della Stagione Teatrale 2018-2019 e delle attività del Teatro della Città si è svolta stamattina al Teatro Brancati, durante un incontro cui hanno partecipato i tanti artisti protagonisti degli spettacoli in cartellone, nonché tanti affezionati dei due palcoscenici catanesi. L’incontro, che non poteva che cominciare con un pensiero commosso rivolto a Gilberto Idonea, grande attore e amico scomparso proprio ieri, è stata un’occasione per esporre tutte le novità in serbo per i prossimi mesi. «Il riconoscimento del Mibact – ha detto Orazio Torrisi, consulente del Teatro della Città, è molto importante perché rappresenta il massimo riconoscimento cui possa aspirare un ente teatrale privato e premia lo sforzo produttivo e l’attività svolta in questi anni in cui il Teatro della Città ha già operato come Impresa di Produzione. Non nascondiamo però una certa amarezza nel pensare che, a fronte di un maggiore sacrificio economico e di un impegno moltiplicato in termini di produzione e ospitalità, corrisponde solo il 5% in più di finanziamenti che ci porta, di fatto, a circa 138 mila euro. Noi, comunque, non demordiamo – ha continuato Torrisi – e sappiamo che sarà, come sempre, la qualità delle proposte a essere premiata con un aumento di pubblico e abbonati. Inoltre, il riconoscimento e la voglia di andare sempre avanti ci spinge ad avviare nuovi progetti e collaborazione e sono felice di poter annunciare, notizia delle ultime ore, che la Rete di organismi teatrali BeyontheSUD (Betsud) di cui siamo capofila e che abbiamo costituito assieme al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, Teatro Libero Palermo, Scena verticale di Castrovillari e Koreja di Lecce, è vincitrice del bando Boarding Plus Pass del Mibact. Questo significa che per dodici mesi, a partire da novembre, potremo implementare le vocazioni internazionali già insite nei soggetti aderenti, rendendoli più competitivi nel panorama internazionale. Partner stranieri del progetto, che si concluderà a novembre 2019 con una giornata di studi e la creazione di una piattaforma online, sono i due organismi sudamericani El Jardin Sahel (Argentina) e l’Associacao Cena Brasil internacional (Brasile)».
Dopo l’annuncio delle novità, l’incontro è entrato nel vivo con la presentazione degli spettacoli in cartellone e con l’intervento di Tuccio Musumeci, direttore artistico del Teatro Brancati che non ha fatto mancare qualche momento di ilarità, soprattutto parlando dell’affiatato sodalizio artistico con Pippo Pattavina – anch’egli presente all’incontro – cui persino Andrea Camilleri ha voluto rendere omaggio, scrivendo, insieme con Giuseppe Dipasquale, la pièce Filippo Mancuso e Don Lollò che inaugurerà, il 25 ottobre, la stagione del Brancati. Attori che hanno fatto la storia del teatro, non solo siciliano, e che continuano a mietere successi a riprova di come il buon teatro sia senza tempo. Presenti anche il regista Dipasquale che ha raccontato la genesi dell’opera che, dopo “La concessione del telefono”, sancisce una vera e proprio reunion teatrale per Musumeci e Pattavina. La presentazione degli spettacoli si è svolta con gli interventi e gli aneddoti di altri personaggi storici del teatro come Miko Magistro protagonista, tra l’altro, dell’opera Il giuoco delle parti diretta dal regista Federico Magnano San Lio; nonché l’attrice Guia Jelo che sarà la protagonista nello storico Malìa che vede la regia di uno dei più grandi registi del panorama nazionale quale Armando Pugliese. Presente anche l’attore e regista Riccardo Maria Tarci che firma La signora Morli, una e due, seconda opera (dopo Il giuoco delle parti) del Progetto Pirandello che il Teatro della Città dedica ormai da anni al drammaturgo siciliano. Presente anche il direttore artistico del Teatro Massimo Bellini, Francesco Nicolosi, che ha parlato della coproduzione del varietà Addio Vecchio Sangiorgi, omaggio alla storica Sala Liberty catanese, firmato da Gianni Salvo. Il maestro Salvo, da sempre anima del Piccolo Teatro della Città, è intervenuto con un discorso appassionato sul teatro poetico e ha parlato delle due regie che firmerà all’interno della 53° Stagione del Piccolo Teatro della Città (Io, Karl Valentin e Il teatro del silenzio) oltre a quella delle tre fiabe per la Stagione dei Ragazzi (che ne annovera altre tre, più una fuori abbonamento, portando di fatto a 30, gli spettacoli nei tre cartelloni del Teatro della Città). Durante la presentazione, infine, sono stati snocciolati tutti i titoli che da novembre si avvicenderanno sul palcoscenico del Piccolo Teatro della Città all’interno di due percorsi caratterizzati, l’uno dalla musica dal vivo, l’altro da grandi nomi della drammaturgia contemporanea siciliana come Emma Dante, Vincenzo Pirrotta, Davide Enia, Nicola Alberto Orofino, Paola Pace, Walter Manfrè.
TEATRO VITALIANO BRANCATI
Il debutto dell’undicesima stagione del Brancati, il 25 ottobre, è affidato alla prima assoluta di Filippo Mancuso e Don Lollò, una produzione del Teatro della città che si qualifica come un omaggio da parte del grande Andrea Camilleri e di Giuseppe Dipasquale al genio comico e alla verve di due mostri sacri del palcoscenico italiano quali Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina. La commedia si sviluppa, appunto, a partire dai due personaggi che Musumeci e Pattavina avevano già interpretato in La concessione del telefono di Andrea Camilleri, conferendo a quella coppia una potenza comica che non aveva nulla da invidiare al celebre duo di Totò e Peppino. La commedia di situazione, che sarà al Brancati fino all’11 novembre, vede in scena, insieme con Musumeci e Pattavina, gli attori Franz Cantalupo, Lorenza Denaro, Carlo Ferreri, Margherita Mignemi, Riccardo Maria Tarci.
Si continua, dal 15 novembre al 2 dicembre, con Venerdì 17 (ovvero Giggino Passaguai) pièce intensa, a tratti ironica, scritta e interpretata da Antonio Grosso, diretto Paolo Triestino. Un testo di grande divertimento, a tratti esilarante, ma con quel pizzico di amarezza che rimane nel cuore e che restituisce il desiderio di chi fa teatro di divertire lasciando però agli spettatori un pensiero da portarsi via. Dal godimento al dramma, con un salto nella letteratura francese dell’Ottocento che porta diritti dentro le pagine del romanzo La signora delle camelie di Alexander Dumas Fils. Matteo Tarasco porta in scena, curando adattamento, scene e regia, la cupa e disperata storia d’amore tra Margherita Gautier e Armando Duval, affidandola all’intensità di Marianella Bargilli e Ruben Rigillo, affiancati da Silvia Siravo e Carlo Greco. La pièce, prodotta da Gitiesse artisti riuniti, sarà in scena dal 6 al 23 dicembre.
A cento anni dalla prima rappresentazione, che avvenne il 6 dicembre 1918 al Teatro Quirino di Roma, il Teatro della Città porta in scena Il giuoco delle parti, diretto da Federico Magnano San Lio e con il grande Miko Magistro nel ruolo del protagonista (Leone Gala), filosofo con la passione della cucina. Lo spettacolo, in scena al Piccolo Teatro della Città dal 13 dicembre, rientra nel Progetto Pirandello che il Teatro della Città, ormai da anni, ha avviato nel nome del grande drammaturgo siciliano. Il Progetto Pirandello include anche lo spettacolo La signora Morli, una e due, diretto dal regista Riccardo Maria Tarci che porta in scena (dal 31 gennaio al 17 febbraio) l’intrigante commedia sulla possibilità di provare amore per il proprio marito e l’amante contemporaneamente e quindi di potersi persino sentire due persone diverse. In scena Filippo Brazzaventre, Carlo Ferreri, Maria Rita Sgarlato.
Brillante la commedia di Joseph Kesselring Arsenico e vecchi merletti, che vede protagonista il severo critico teatrale Mortimer Brewster alle prese con la sua famiglia di pazzi assassini e con la polizia di Brooklyn. L’attore e regista Sebastiano Tringali porta in scena la divertente vicenda raccontata affidando l’interpretazione alla verve teatrale di un’attrice come Alessandra Cacialli affiancata da Filippo Brazzaventre, Plinio Milazzo e Riccardo Maria Tarci. La pièce, prodotta dal Teatro della Città, sarà in scena dal 10 al 27 gennaio. L’atmosfera siciliana di fine ‘800 dove la passione, l’odio e la superstizione sono i risvolti della società contadina fa da sottofondo al dramma Malìa di Luigi Capuana che il regista Armando Pugliese porta in scena nella versione siciliana. Un intreccio di magia, schizofrenia e odio che, snodandosi attraverso l’intensa interpretazione di tre geni del teatro di tradizione quali Tuccio Musumeci, Miko Magistro e Guia Jelo, porta al tragico epilogo. Produzione del Teatro della Città, la pièce andrà in scena al Brancati, dal 28 febbraio al 17 marzo.
La lacerazione profonda e l’incomunicabilità esistente tra il “mondo dei vecchi” e “mondo dei giovani” è al centro del dramma Le ultime lune di Furio Bordon che il regista Armando Pugliese, da sempre legato ai palcoscenici siciliani, porta in scena affidando il ruolo del padre al grandissimo Pippo Pattavina, qui impegnato ad affrontare il viaggio finale nel pianeta della vecchiaia, dove è anche possibile vivere decentemente, ma dove la felicità non è prevista. Lo spettacolo, altra produzione Teatro della Città, andrà in scena al Brancati, dal 21 marzo al 7 aprile. L’amore disperato dei giovanissimi e infelici Giulietta e Romeo si è fissato nei secoli come simbolo della forza del sentimento che si oppone ai pregiudizi. Nicasio Anzelmo porta in scena, curandone traduzione, adattamento e regia, Romeo e Giulietta, il capolavoro di William Shakespeare, ponendo al cento il ruolo del destino particolarmente maligno che rende i due amanti vittime degli eventi. Prodotta dal Teatro della Città, la tragedia andrà in scena al Brancati dall’11 aprile al 5 maggio.
La Stagione si chiuderà a maggio (dal 9 al 26) con Fiat voluntas dei, una proposta che risponde alla tradizione del Teatro della Città di pescare a piene mai nel repertorio della commedia italiana per assicurare al proprio pubblico momenti di assoluto godimento. La commedia, scritta nel 1935 da Giuseppe Macrì, è stata anche cavallo di battaglia di Angelo Musco e ora, a distanza di 11 anni dalla prima volta – quando fu proprio lo spettacolo inaugurale del neonato Teatro Brancati – il Teatro della Città riprende la pluripremiata pièce, affidandola ancora una volta al grande Tuccio Musumeci e sempre con la regia di Giuseppe Romani.
Tra le proposte della Stagione, da sottolineare anche la ripresa, dall’1 dicembre al Teatro Sangiorgi, dello spettacolo fuori abbonamento Addio vecchio Sangiorgi. Tuccio Musumeci e Dodo Gagliarde, diretti da Gianni Salvo e con l’intervento del musicista Nino Lombardo danno vita a un avanspettacolo che rende omaggio alle origini dell’antica sala Liberty. Il varietà, coprodotto dal Teatro della città e dal Teatro Massimo Vincenzo Bellini, vede in scena anche gli attori Angelo Tosto, Enrico Manna, Claudio Musumeci e vanta gli intermezzi musicali di Daniela Russello e dell’Orchestra che ricreano gli antichi fasti della Belle époque.
PICCOLO TEATRO DELLA CITTÀ
Un palcoscenico per due percorsi. Il Piccolo Teatro della Città si conferma palcoscenico d’eccezione di innovazione e sperimentazione, con proposte interessanti dal panorama teatrale nazionale e drammaturgia originale. Due percorsi caratterizzati dall’incontro tra musica e teatro nell’ambito della 53° Stagione e soprattutto dal teatro di parola e dalla drammaturgia contemporanea nel Nuovo Teatro.
53° Stagione Teatrale
Il maestro Gianni Salvo propone con Io, Karl Valentin, un omaggio al grande attore e autore tedesco Karl Valentin che conferì portata internazionale al cabaret bavarese. Cantore del popolo e uno dei più importanti comici di lingua tedesca, Valentin scrisse più di quattrocento sketch e farse e fu considerato un riferimento persino da Bertold Brecht. Lo spettacolo, con musiche eseguite dal vivo da Pietro Cavalieri, sarà un autentico viaggio nel humour dadaista di Valentin.
Gianni Salvo, anima pulsante e creativa del Piccolo Teatro della Città, cura anche la regia di Il teatro del silenzio – Dalla Belle Époque al Cafè chantant che rievoca il cinema muto e le sue dive attraverso le storie di Gloria Ladys e Lory Mari, interpretate entrambe dalla vulcanica Anna Passanisi. Scritta da Vito Molinari, la pièce, con musiche originali, eseguite dal vivo da Pietro Cavalieri, propone storie straordinarie di straordinarie donne che si descrivono in due monologhi graffianti e spietati.
“Un dono al suo pubblico”, così la grandissima Guia Jelo ha voluto definire lo spettacolo Le cicale mi hanno resa pazza, che interpretò per la prima volta nel 2010 con la regia del compianto Lamberto Puggelli. Un monologo a più voci, quante sono le eroine, tutte al femminile, che rivivono nel corpo e nella voce della Jelo che, accompagnata da musiche eseguite dal vivo, si misura con testi e frammenti di autori vari da Aldo Nicolaj a Shakespeare, passando per Wilde, Aurelio Grimaldi, Valeria Moretti, Beatrice Monroy e Dante Alighieri.
L’attore, regista e drammaturgo Vincenzo Pirrotta rende omaggio al grande Ignazio Buttitta con la pièce Pomice di fuoco in cui affida un testo toccante e i versi intramontabili del poeta bagherese all’attore Filippo Luna e alle musiche di Alessio Bondì. Un originale tributo al poeta, in cui temi come la povertà, la guerra, la politica, la rivoluzione, la natura, l’amore declinati dalla feroce dolcezza di Buttitta, riporteranno in un mondo che forse è scomparso e non ritornerà più. Una Produzione Teatro dei due Mari, in collaborazione con Fondazione Ignazio Buttitta e Orestiadi di Gibellina.
Non un musical ma un condominio vivace e colorato, quello disegnato da Goliarda Music Hall, la pièce dedicata alla scrittrice Goliarda Sapienza, la cui opera è stata finalmente riscoperta dopo la sua scomparsa avvenuta nel 1996. Scritta e interpreta da Paola Pace, che ne cura la drammaturgia insieme con Francesca Joppolo e la consulenza artistica di Angelo Pellegrino, lo spettacolo (in scena al Piccolo Teatro della Città, il 24 e 25 novembre), con le musiche eseguite dal vivo da Maria Piazza, intende trascinare lo spettatore nel condominio poetico dove abitava la scrittrice catanese attraverso le storie stravaganti che attraversano le pagine de L’arte della gioia, Il filo di mezzogiorno, Ancestrale ed Elogio del bar.
Una pièce al femminile che solo apparentemente propone un mondo solo al femminile, ma che in fondo parla anche di tanti uomini ormai assenti ma al centro delle discussioni di una madre e una figlia. Tratta dal testo di Marsha Norman, che valse all’autrice il Premio Pulitzer nel 1983, la pièce Buonanotte mamma diretta da Romano Bernardi basa tutta la sua narrazione sull’esistenza “banale” delle due protagoniste: la madre interpretata dalla grande Alessandra Cacialli e la figlia interpretata da Maria Rita Sgarlato. Una produzione del Teatro della Città.
NUOVO TEATRO
Attinge a piene mani al Cunto de li cunti di Giambattista Basile la regista palermitana Emma Dante che trae da lo trattenimiento decemo de la iornata primma la sua innovativa pièce La scortecata in cui il ruolo delle due anziane sorelle è affidato agli attori napoletani Salvatore D’Onofrio e Carmine Maringola. La pièce, prodotta dal Teatro Biondo di Palermo, Festival di Spoleto 60 in collaborazione con Atto Unico, Compagnia Sud Costa Occidentale sarà proposta al Piccolo Teatro della Città dal 27 al 31 marzo 2018, riportando la grande artista palermitana, firma di punta del teatro d’innovazione nazionale, nel capoluogo etneo.
Da due uomini che interpretano due anziane a una donna, la grande Iaia Forte che, con abile trasformismo vocale, veste i panni di tanti dei personaggi dell’Odissea coinvolgendo gli spettatori nel gioco teatrale delle diverse metamorfosi. Lo spettacolo Odissea Penelope, liberamente ispirato all’opera di Omero, attraverso la riscrittura e la regia di Giuseppe Argirò, propone tutto il travaglio interiore della fedeltà a una idea e rivendica il diritto della donna ad esistere, affermando un’identità che non può essere decisa a priori da nessun sistema culturale.
Ancora storie di vita e di mare, stavolta però attraverso il toccante racconto di “uno sbarco”. In L’abisso, l’intenso Davide Enia porta in scena frammenti di storie dolorosissime eppure cariche di speranza, attraverso le testimonianze dirette di ciò che succede “nella frontiera” e le parole di pescatori, personale della Guardia Costiera, operatori medici, lampedusani, volontari e persone sbarcate sull’isola. La pièce, tratta da Appunti per un naufragio (Sellerio editore), è impreziosita dalla musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri ed è una Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo Accademia Perduta – Romagna Teatri.
Un viaggio nel prolifico mondo “senza logica” di Ionesco è la proposta del regista catanese Nicola Alberto Orofino che, a partire da Delirio a due e La Cantatrice Calva del drammaturgo romeno, porta in scena, con protagonisti Alice Ferlito e Francesco Barnaba, la pièce Il Delirio. Un dramma di parola fondato sul dialogo senza ragioni e per definizione “delirante” e “assurdo” e in quanto tale già arte. Produzione Mezzaria Teatro – in collaborazione con Senza Misura Teatro, lo spettacolo andrà in scena al Piccolo Teatro della Città.
Ispirandosi a La tragica storia del Dottor Faust di Marlowe, Vincenzo Pirrotta trasporta il mito dell’uomo assetato di scienza, bellezza e successo, che vende l’anima al diavolo, nei nostri giorni. In Faust ovvero Arricogghiti u filu, pur rispettando la drammaturgia, l’autore e regista, sul palco insieme con Cinzia Maccagnano (e accompagnati dalle musiche di Luca Mauceri) si spinge a indagare il contratto stipulato da un Faust dei nostri giorni, gonfio d’orgoglio e di disperazione. Lo spettacolo è una produzione Teatro Biondo Palermo.
Più che uno spettacolo, un vero e proprio evento teatrale dove una sontuosa tavola apparecchiata per 30 persone, ospita 27 spettatori e 3 attori. Scritta da Giuseppe Manfridi, La Cena è un anello fondamentale all’interno del “Teatro della Persona” di Walter Manfrè che annulla la distanza tra pubblico e spettatore assegnando a quest’ultimo una parte all’interno della rappresentazione senza che ciò possa cambiare lo svolgimento della “trama”. Lo spettacolo che parte dal ritorno a casa di una figlia, allontanatasi da qualche tempo e di un tentato rappacificamento, vede in scena Andrea Tidona, e con Chiara Condrò, Stefano Skalkotos, Cristiano Marzio Penna.
STAGIONE RAGAZZI – PICCOLO TEATRO DELLA CITTA’
Nell’ottica di accontentare tutti i gusti del pubblico e avvicinare sempre più giovani, educandoli sin da piccoli al palcoscenico, il Teatro della Città rinnova, anche per la stagione 2018-2019, le proposte per i ragazzi, con gli spettacoli per le scuole e con sei fiabe che andranno in scena la domenica pomeriggio.
Tre degli spettacoli sono evergreen della letteratura per l’infanzia, proposte nella forma di fiaba musicale, e tre sono classici, poco rappresentati, e proposti ora in versioni d’autore. La bella addormentata da Charles Perrault (18 novembre), Alice nel Paese delle Meraviglie da Lewis Carroll (30 dicembre) e Il principe ranocchio dai Fratelli Grimm (20 gennaio) saranno le proposte nel consolidato binomio che vede la fiaba musicale nella versione di Domenico Carboni diretta dal maestro Gianni Salvo.
Il 3 febbraio Cinzia Maccagnano Egle Doria, Oriana Cardaci, Marta Cirello, Alessandra Barbagallo, Stefania Micale saranno le interpreti di I tre moschettieri – Storie di bulli, d’eroi e d’amicizia, da Alexandre Dumas per l’adattamento di Oriana Cardaci e la regia di Cinzia Maccagnano. Lo spettacolo, con le musiche originali di Salvo Nigro, è un inno all’integrazione dove il diverso è parte del tutto e per questo necessario. È un invito a guardarsi dentro, a scoprire le proprie peculiarità e ad essere se stessi in mezzo agli altri, parte integrante, dunque, di un microcosmo rappresentato da quella rete di amicizie e affetti indispensabili nel vivere quotidiano. Il 3 marzo sarà la volta di Tirititùf, la più bella fiaba di Luigi Capuana, portata in scena dal regista Ezio Donato che propone la storia del reuccio Tirititùf come metafora delicatissima sulla vita, dalla nascita alla morte, e sulla difficoltà di diventare adulti e superare i capricci e le monellerie che ogni bambino può compiere. Una storia che si presta a differenti letture proprio perché, come tutte le fiabe, contiene una psicologia insieme semplice e profonda e che, oggi più che mai, con i due vecchi sovrani che, pur di avere un figlio, accettano di contravvenire alle leggi di una gravidanza naturale, si presenta come una storia di estrema, anche se metaforica, attualità etica e culturale. Chiude la stagione dedicata ai ragazzi La tartaruga e la lepre malandrina (7 aprile), originale fiaba della scrittrice Lina Maria Ugolini che, a partire da Esopo, racconta la storiella di lepre Gastona e della tartaruga Gelsomina impegnate in una paradossale sfida di velocità. Nella pièce, diretta da Gianni Salvo, la lepre umiliata precedentemente è diventata malandrina e ricorre ad astuzie poco lecite, pur di vincere e rendere assai faticoso il percorso alla tartaruga Gelsomina.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA