«Non abbiamo i soldi per pulire i bagni, sarò costretta a chiudere il Teatro antico di Taormina». A pochi giorni dalla stagione crocieristica che farà approdare migliaia di visitatori nella Perla dello Jonio, e a una settimana dalla stesura del calendario estivo che riporterà il cinema e la musica sull’antico palco, la direttrice del Parco archeologico di Naxos, Mariacostanza Lentini, descrive l’ordinario scenario di degrado in cui versa il monumento più visitato di Sicilia. «Attendiamo i fondi regionali per la manutenzione quotidiana del Teatro – dice l’architetto Lentini – ma quest’attesa è diventata ormai troppo lunga e il problema diventa anche igienico-sanitario, oltre che di decoro e immagine. L’ultima pulizia dei servizi sanitari è stata assicurata dalla Regione il primo febbraio, poi più nulla. Facciamo sforzi per garantire la fruizione minima del monumento, ma non basta. Non ho i soldi per pulire il Teatro, per togliere le erbacce e tenere in ordine il monumento».
Lo sfogo della direttrice arriva all’indomani della prima bozza del calendario per gli eventi dell’estate 2015, stilata sulla base delle direttive regionali e le richieste degli impresari, e adesso negli uffici del dipartimento ai Beni culturali della Regione che ha inviato le richieste agli organizzatori. Entro 10 giorni si dovrebbero conoscere le date degli spettacoli al Teatro antico da giugno ad agosto, come conferma il direttore del dipartimento ai Beni culturali della Regione, Rino Giglione. «Rispetto al calendario presentato lo scorso 8 gennaio poco è cambiato – dice il direttore – stiamo tentando la strada della rinnovata sinergia tra Regione e privati».
Non cambia nemmeno la situazione relativa al palco allestito per la stagione 2014 da Taormina Arte che non verrà smontato (per assenza di soldi) come conferma il segretario generale, Ninni Panzera, annunciando anche l’impegno di questi giorni profuso per trasformare l’ente in fondazione come caldeggiato dall’assessore al Turismo, Cleo Li Calzi. «La struttura lignea rimarrà per la stagione estiva – conferma Giglione – ormai non avrebbe avuto utilità alcuna smontarla per rimontarla dopo poche settimane. Anche quest’aspetto è al centro della nuova riflessione legata alla gestione che la Regione intende avviare per Taormina come per gli altri teatri di pietra della Sicilia a partire dal 2016».
Una situazione che, però, fa storcere il naso alla direttrice del parco archeologico. «E’ tutto fermo – dice Mariacostanza Lentini -, anzi, l’unico esercizio che la Regione riesce a fare è quello di auto-bloccarsi. Ciò comporta gravi disagi e danni per il Teatro antico che devono essere affrontati una volta per tutte: si deve subito risolvere il problema della pulizia quotidiana del monumento. Questa è una priorità assoluta. Ho chiesto aiuto al Comune che attende ancora il 30% dei fondi dello sbigliettamento e ho rinnovato la mia richiesta alla Regione. Ma se nulla dovesse cambiare saremo costretti a chiudere il Teatro perché non possiamo garantire la fruizione pubblica e le condizioni igieniche».
La situazione non cambia al museo archeologico di Naxos dove mercoledì scorso si è svolto un convegno di levatura internazionale nell’ambito delle attività collaterali promosse dalla direzione museale. «Abbiamo pulito a nostre spese – dice Mariacostanza Lentini -. E tutto questo senza alcuna presa di posizione dalla Regione. E normale tenere i musei sporchi? Non ci sono soldi a fronte degli incassi dei monumenti, e non si fanno debiti per assicurare la cura dei siti e dei musei. Tutto si commenta da sé».
Da Taormina a Siracusa, poco cambia. Niente soldi nemmeno per le pulizie del museo archeologico “Paolo Orsi” così come per tenere in ordine i servizi igienici del Teatro greco del parco archeologico di Neapolis. Niente soldi nemmeno per le spese quotidiane di cancelleria. E lo stesso scenario si registra per gli altri monumenti e siti regionali. Una situazione delicata legata alla scadenza dei contratti con le imprese di pulizia a fine anno, che mette a rischio il turismo e che è contestata dagli stessi visitatori. Situazione che l’assessore regionale ai Beni culturali conosce bene sulla quale sta lavorando, con il dipartimento all’Economia, per sbloccare le somme in bilancio da destinare a musei e parchi.