Tangenti, Roberto Helg ammette l’estorsione
Tangenti, Roberto Helg ammette l’estorsione «Ma ho agito da solo, per bisogno di soldi»
Le entrate mensili dell’indagato ammontano però a 8.000 euro
PALERMO – «Sono una persona perbene, so di avere sbagliato, ma avevo bisogno di soldi. Non era mai accaduto prima». Lo stato di bisogno per giustificare una mazzetta da 100mila euro. Si sarebbe difeso così, davanti al gip che dovrà decidere se tenerlo in carcere, Roberto Helg, ex vicepresidente di Confcommercio di Palermo ed ex numero due della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto del capoluogo, sorpreso con 30 mila euro in contanti e un assegno da 70mila, appena riscossi da un commerciante a cui aveva chiesto il pizzo. Un fallimento alle spalle e la casa pignorata l’avrebbero indotto dunque a delinquere. Per la prima volta alla soglia degli 80 anni. Davanti al quadro desolante tratteggiato da Helg, che della legalità aveva fatto un cavallo di battaglia, la domanda dei pm Luca Battinieri e Claudia Ferrari e dell’aggiunto Dino Petralia è seguita spontanea. «Quale è il suo stipendio mensile? », gli hanno chiesto. E lui, cercando di districarsi tra due pensioni e due stipendi, ha risposto: «Circa 8mila euro al mese». «Il mio cliente è molto provato dal carcere, ma non si è sottratto all’interrogatorio e ha risposto a tutto», ha commentato il legale Giovanni Di Benedetto, che, all’istanza della Procura di applicare a Helg la custodia in carcere, ha replicato chiedendo i domiciliari per motivi di età e di salute. Sulla sorte dell’ex numero due di Gesap il gip si pronuncerà domani. Durante l’interrogatorio di garanzia, secondo quanto si apprende, Helg non avrebbe tirato in ballo altri nella vicenda che lo vede indagato, né avrebbe parlato di gestioni illecite di appalti nello scalo palermitano: «Ho agito da solo, per bisogno», avrebbe detto. Ma gli investigatori sospettano che la tangente scoperta in flagranza non sia un caso isolato. Insomma Santi Palazzolo, il pasticcere costretto a pagare perché gli fosse rinnovato il contratto di affitto del locale che gestisce all’aeroporto e che invece ha denunciato tutto, non sarebbe la sola vittima. La Procura sta cercando di capire se si fosse in presenza di un sistema corruttivo. Un’indagine che si intreccia con un’altra inchiesta condotta dai pm palermitani su strani ritardi nell’esecuzione dei lavori appaltati all’aeroporto dal vecchio cda. Quel fascicolo avrebbe già quattro indagati, tra loro Carmelo Scelta, direttore generale della Gesap che viene fuori anche nella vicenda Palazzolo. È Scelta a cui il pasticcere si rivolge per sapere la sorte del suo contratto ed è sempre Scelta che gli consiglia di andare da Helg. Una coincidenza? Non ci credono, evidentemente, gli attuali vertici della Gesap che hanno avviato accertamenti interni per stabilire se l’attuale direttore generale è compatibile con le sue funzioni.