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Tangenti ad Aci Catena, l’arresto del sindaco e le intercettazioni

Di Redazione |

Avrebbero ricevuto una tangente di 15mila euro dall’imprenditore Giovanni Cerami per il rinnovo del contratto di fornitura del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software e hardware del Comune di Aci Catena e l’aggiudicazione del progetto esecutivo ‘Home Carè finanziato dall’Unione Europea con 252.000 euro. E’ l’accusa che la Procura di Catania contesta al sindaco Ascenzio Maesano e al consigliere comunale Orazio Barbagallo. Cerami, dal 2004 direttore generale della Halley consulting S.p.A., era stato dal 2001 fino al febbraio 2003, amministratore unico della Halley srl,oggi Etno data informatica e servizi srl. I soldi, secondo la ricostruzione delle indagini della Dia, sarebbero stati ‘incassatì da Barbagallo che avrebbe poi diviso a metà la tangente col sindaco. Secondo la Procura di Catania, diretta da Carmelo Zuccaro, la ‘dazionè sarebbe stata “l’ennesimo pagamento effettuato da Cerami a favore dei due funzionari pubblici». Da tempo la Dia di Catania, diretta dal capocentro Renato Panvino, aveva avviato indagini sul sindaco. E il 4 giugno scorso gli investigatori hanno intercettato una telefonata con Barbagallo durante la quale i due, usando un linguaggio criptico, avrebbero concordato di vedersi di lì a poco. L’incontro sarebbe avvenuto in un’area di campagna lontano da “occhi indiscreti», dove si sarebbero divisi i 15mila euro. Nonostante le cautele adottate i due sono stati intercettati dalla Dia. L’indagine ha offerto ulteriori elementi di interesse investigativo tutt’ora al vaglio della Procura di Catania.

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