Taglio del nastro per la “640” Agrigento-Grottarossa Cartello turistico indica la “Strada degli scrittori”

Di redazione / 28 Marzo 2017

AGRIGENTO – «In una terra spesso indicata come terra di fallimenti, di difficoltà, tutte cose che ci sono come in altre parti d’Italia, oggi questa terra può dire abbiamo fatto un passo in avanti, un passo importante. Ci tengo a ringraziare Anas perché nella nostra azione, assieme al sottosegretario del ministero Simona Vicari che è qui, fatta con l’appoggio della Regione, questa opera oggi fa un passo importantissimo e lo fa assieme al territorio». Lo ha detto il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio poco prima dell’apertura al traffico della statale 640. «Il nostro sviluppo dipende dalle connessioni e se non vi sono infrastrutture adeguate – ha rimarcato – Infrastrutture ferroviarie, portuali, aeroportuali e stradali. E questo è il più grande cantiere stradale in Italia. La Salerno-Reggio Calabria era diventata il paradigma del fallimento dello Stato. La malavita aveva il controllo dei cantieri della Salerno-Reggio Calabria per dimostrare che lo Stato non era in grado di mantenere i suoi impegni». 

L’apertura del tratto rende fruibili 31,2 km di viabilità relativa al primo lotto della statale 640 «Strada degli scrittori». Il tracciato è compreso tra Agrigento e Grottarossa, al confine con la provincia di Caltanissetta e precede il secondo lotto dei lavori di ammodernamento della statale, in corso di realizzazione.

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L’opera, finanziata anche con i fondi del Programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale P.O. Fesr Sicilia 2007-2013, ha comportato un investimento di 535 milioni di euro e rientra nel grande progetto di ammodernamento della statale 640, che prevede il raddoppio della carreggiata fino all’innesto con l’autostrada A19 Palermo-Catania: l’investimento complessivo supera 1,5 miliardi di euro.  All’apertura del nuovo tratto stradale hanno preso parte, tra gli altri, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il ministro degli Esteri Angelino Alfano, l’assessore regionale delle Infrastrutture Giovanni Pistorio, il sottosegretario Simona Vicari, il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani e il sindaco di Agrigento Calogero Firetto.


Presentato il programma di valorizzazione della «Strada degli scrittori» promosso dal Consorzio distretto turistico Valle dei Templi e sostenuto da Anas, anche con la predisposizione di apposita cartellonistica turistica. Un primo cartello, già posizionato nei pressi della località «San Pietro» di Agrigento, preannuncia l’ingresso in una strada che unisce i luoghi di Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Pier Maria Rosso di San Secondo, da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Favara e Agrigento fino a Caltanissetta.
«L’impegno dell’Anas in Sicilia – ha detto Armani – non vuole solo limitarsi al rilancio delle infrastrutture. Il processo di potenziamento deve comprendere anche la valorizzazione culturale e turistica del territorio». 

All’apertura del nuovo tratto stradale hanno preso parte, tra gli altri oltre al delle Infrastrutture Graziano Delrio, il ministro degli Esteri Angelino Alfano, l’assessore regionale delle Infrastrutture Giovanni Pistorio, il sottosegretario Simona Vicari, il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani e il sindaco di Agrigento Calogero Firetto.
Presentato il programma di valorizzazione della «Strada degli scrittori» promosso dal Consorzio distretto turistico Valle dei Templi e sostenuto da Anas, anche con la predisposizione di apposita cartellonistica turistica. Un primo cartello, già posizionato nei pressi della località «San Pietro» di Agrigento, preannuncia l’ingresso in una strada che unisce i luoghi di Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Pier Maria Rosso di San Secondo, da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Favara e Agrigento fino a Caltanissetta.  «L’impegno dell’Anas in Sicilia – ha detto Armani – non vuole solo limitarsi al rilancio delle infrastrutture. Il processo di potenziamento deve comprendere anche la valorizzazione culturale e turistica del territorio». 

Alla rotonda San Pietro, in territorio di Agrigento, è stato quindi scoperto il cartello con i volti ed i nomi degli scrittori: Andrea Camilleri, Luigi Pirandello, Pier Maria Rosso Di San Secondo, Leonardo Sciascia, Antonio Russello, Giuseppe Tommasi Di Lampedusa.  «La Strada degli scrittori richiama anche il giudice Saetta, il giudice Livatino, il maresciallo Guazzelli – ha detto, durante l’inaugurazione della statale raddoppiata, Felice Cavallaro che ha curato il progetto della denominazione – . Perché la Strada degli scrittori o è la strada della legalità e ci ricorda queste persone o è meglio che non ci sia. Perché deve essere una fonte di crescita, di ricchezza, di arricchimento. Quando mi è venuta l’idea, sono andato da Andrea Camilleri – ha raccontato Cavallaro – per chiedere se potevamo appropriarci dei nomi degli scrittori utilizzandoli quasi come una esca per i turisti. E Camilleri mi diede una risposta straordinaria: la Strada degli scrittori è la strada del formaggio che mangi, del vino che assaggi. Quindi, fallo. Voleva dirci che la Strada degli scrittori è la strada di tutti gli operatori economici che realizzano qualcosa di concreto in quel territorio e che possono puntare ad un sano ed onesto business per accrescere le opportunità di lavoro di questa terra. Troviamo una occasione per iniziare a camminare sulle nostre gambe. Il mio obiettivo – ha concluso – è che un bar di Racalmuto (Ag) assuma un cameriere, è che una struttura alberghiera abbia il 70 per cento delle camere piene, non soltanto con i migranti come accade a Siculiana (Ag)». 

«Mi è capitata la fortuna di partecipare alla posa della prima pietra e oggi alla posa, virtuale, dell’ultima pietra. E’ il compimento di un grande lavoro collettivo. Sono molto affezionato a quest’opera, una delle cose a cui più tengo da quando sono in politica». L’ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, alla cerimonia di inaugurazione della statale 640 Agrigento-Caltanissetta.  «Tutto ebbe origine nel 2000. Dobbiamo essere onesti in questo giorno di festa: 17 anni fa io ero il riferimento politico di un gruppo dirigente – ha detto il ministro -. Uno di questi era Vincenzo Fontana, allora presidente della Provincia regionale di Agrigento. Venne da me a dirmi: «Devo finanziare il progetto per rifare questa benedetta strada, non se ne può più. Ma devo azzerare dei capitolì. Ed io gli ho detto, azzera i capitoli e metti i soldi. Ma la strada arrivava fino a Caltanissetta, fino al confine del territorio Nisseno. La Provincia regionale di Caltanissetta partì dopo e arriverà dopo».

 «Caltanissetta fece la scelta di non finanziare il proprio tratto ed è questo il motivo per cui stiamo completando la statale 640 fino al confine con Caltanissetta. Noi abbiamo dedicato agli scrittori questa strada. La mia dedica, personale, è invece per tutti coloro i quali hanno perso la vita in questa strada ed ai loro familiari. E siccome il progetto fu finanziato dalla Provincia, mi sia consentito di ricordare un ingegnere che lavorava alla Provincia e che nel giugno 2000 è morto proprio su questa strada, Paolo Palmisano. Perché non ci sono solo le strade, ci sono anche delle storie sulle strade». Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano prima dell’apertura al traffico della statale 640.
«Non c’è solo chi ha perso la vita, scappando, lungo questo vallone e dicendo in siciliano: Ma iu chi v’aiu fattu?. Mi riferisco a Rosario Livatino che, inseguito dai suoi assassini, si chiedeva, con senso di giustizia che gli gridava da dentro l’anima, ‘ma io cosa vi ho fatto?’ Perché mi state ammazzando? Questa strada – ha continuato Alfano – è l’intreccio di storie, di memorie, ma vorrei che fosse anche un pezzo del nostro futuro». 

«Il secondo pezzo (da Canicattì a Caltanissetta, ndr) aprirà entro il marzo del 2019. Con questa nuova opera non si permette soltanto ai camion e alle famiglie di viaggiare meglio, ma si ricostruisce fiducia – ha concluso il ministro Delrio – . Oggi stiamo diffondendo fiducia in questa terra». «Quando c’è un successo, è un successo di tutti. In questo caso il successo è dell’Anas, degli operai, degli ingegneri e della politica buona – ha aggiunto il ministro – . Esiste una politica buona e anche questo può dare fiducia». 

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Redazione
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