Stereotipi sessisti, un concorso per premiare chi sa individuarli

Di Pinella Leocata / 08 Ottobre 2018

Catania – L’Udi di Catania ha indetto un concorso – rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, all’università e ai centri culturali – sul tema “La dimensione del rischio nella vita delle donne”. L’iniziativa è finalizzata a individuare e a superare i tanti stereotipi sessisti legati alle donne e in particolare all’idea dei rischi che possono correre quando intraprendono iniziative e si muovono libere sul territorio. Paure ataviche, e allo stesso tempo condizioni reali, che nel tempo sono state utilizzate per condizionare le donne, per limitarne i movimenti, per controllarle e, dunque, per ridurne o annullarne l’autonomia, l’autodeterminazione e l’autostima.

«La cultura patriarcale – sostengono le attiviste dell’Udi Catania (che hanno scelto “Dissent of the form – Pink Hair”, opera dell’artista Inger Nova Jorgensen, quale manifesto sulle iniziative contro la violenza di genere) – ha occultato, impedito e svilito il contributo delle donne allo sviluppo socio-culturale-economico locale, nazionale e internazionale. Lo ha cancellato, non riconoscendolo o non riconoscendone il diverso segno e valore. La cancellazione della memoria del contributo femminile ha penalizzato le donne e l’umanità tutta, limitando possibilità ed opportunità di un mondo più giusto, equo, evoluto».

Di qui l’impegno di quest’anno – anche attraverso questo concorso che rientra tra le iniziative della quinta edizione di “Stereotipa” – per portare alla luce la dimensione del rischio che le donne vivono quotidianamente, per discutere della violenza contro le donne e dei loro diritti violati e per contrastare l’abitudine alla “non interferenza” che si traduce in complicità con gli abusi. Sono questi, quindi, alcuni dei temi che l’Udi propone come possibili: gli stereotipi sessisti all’interno di famiglie violente, o all’interno delle relazioni donne/uomini o quelli tollerati dalla società. E ancora la violenza multipla che colpisce donne e ragazze disabili, o donne e ragazze immigrate e quella che subiscono donne e bambini in contesti di conflitto, a partire dalle guerre.

I partecipanti al concorso sono chiamati ad esprimere le proprie riflessioni su questo tema attraverso scritti, poesie, disegni, foto, video, piccoli film, lavori in cartapesta e qualunque altro mezzo espressivo scelto. Le militanti dell’Udi lungo il corso dell’anno scolastico incontreranno le docenti e le studentesse e gli studenti per approfondire i temi su cui poi questi costruiranno il proprio elaborato. Daranno loro la possibilità di utilizzare gli archivi dell’Udi di Catania e metteranno a disposizione le proprie conoscenze assicurando un’attività di consulenza e di sensibilizzazione. I lavori devono essere consegnati entro maggio 2019 e sarà una giuria a indicare i più interessanti.

Obiettivo dell’iniziativa è “promuovere la riflessione sulle dinamiche culturali patriarcali e sessiste responsabili dell’invisibilità e della discriminazione di genere, e incoraggiare la promozione di modelli utili alla costruzione di nuove relazioni secondo modelli rispettosi della femminilità e della maschilità in alternativa alla tradizione maschilista”. Perché da questo, dall’assunzione di opinioni e di comportamenti non generalizzati, non semplificati e non precostituiti si può partire per contrastare, già dai primi anni di vita, gli stereotipi di genere, primo passo per contrastare la violenza contro le donne.

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