CATANIA – «La Letteratura di Silvana Grasso è necessaria, soprattutto in questo periodo buio culturalmente, nel quale mancano punti di riferimento importanti, lei con la sua scrittura ha cercato di dare argini alle parole» è così che il critico letterario, docente di letteratura moderna e contemporanea ed editore di Marsilio, Cesare De Michelis, ha presentato Silvana Grasso durante la presentazione di “Solo se c’è la Luna”, ultimo romanzo della scrittrice giunto già alla terza edizione e candidato al Premio Strega e al Premio Campiello, svoltosi al Palazzo della Cultura di Catania – evento patrocinato dal comune di Catania – alla presenza di autorevoli nomi, quali il magistrato della Corte d’Appello di Caltanissetta, Giovambattista Tona, il caporedattore del quotidiano La Sicilia, Giuseppe Di Fazio, l’assessore alla Cultura di Catania Orazio Licantro che ha sottolineato quanto la Grasso sia parte integrante della cultura catanese ricordando il suo ruolo svolto anni fa da assessore: «la sua capacità di catturare magneticamente il lettore alle pagine del libro, la sua scrittura lirica, feroce capace di descrivere la Sicilia arcaica di Sole e Luna, la rendono una scrittrice sofisticata e necessaria».
Un coro di illustri pareri hanno osannato la bellezza di un romanzo che ha in sé l’amaro e la passione, la carnalità e l’erotismo supremo. “Non conosce sfumature, la Grasso, né mezze misure” dichiara Di Fazio. Anche il magistrato Giovambattista Tona ha conquistato il numeroso pubblico con la sua critica al romanzo, “sono un appassionato lettore della Grasso – ha esordito – della sua scrittura incuriosisce il suo magistrale modo di parlare della Sicilia, della capacità di raccontarne il popolo, le leggi, le tradizioni, le ombre. Solo se c’è la Luna è un groviglio di emozioni, di impulsi e tensioni, una costruzione di forze che racconta di una Sicilia nella si può essere irredimibili in mille modi diversi”.
Al termine della presentazione, una superba performance di moda ha incantato i presenti in sala, omaggio della docente di Storia del Costume, Liliana Nigro: “La Grasso non è consuetudine, è trasversalità”, ha dichiarato Nigro, la quale ha omaggiato la scrittrice dando forma e sostanza alle due protagoniste del romanzo, Luna e Gioiella – Paolina Patané e Sara Vitale – hanno indossato abiti realizzati da Miriana Spinello che ha presentato nuovamente il suo splendido e imponente “Fuoco” che entrambe hanno voluto dedicare alla Sicilia, indossato da Claudia Nappi. Inoltre, un ulteriore abito, che ha vinto tantissimi premi primo nel concorso europeo di moda e costume realizzato da Miriana Spinello dedicato a Dolce e Gabbana, intitolato Lussuria.
Una presentazione fuori dagli schemi, all’insegna delle eccellenze e della cultura per raccontare in diversi modi e da diverse angolazioni intellettuali un romanzo che conquista, affascina e incanta, esattamente come l’autrice, una donna che si riassume in semplici gesti, coinvolgenti e passionali che con commozione ha sottolineato di essere cresciuta “nelle case popolari, senza soldi, né libri: questi, i pilastri della mia scrittura”.
Video di Santi Zappalà