SIRACUSA – Un appello alle Istituzioni, Regione Sicilia, Ministero dei Beni Culturali, Ministero dell’Università, cui compete la responsabilità di nominare i componenti del nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Inda, attualmente in regime commissariale, viene lanciato dall’architetto Iano Monaco, figlio del professore Giusto Monaco, storico presidente dell’Inda di Siracusa, scomparso vent’anni fa. «Ad essi – spiega Monaco – chiedo di fare una cosa onorevole e giusta per la loro terra e per l’Inda scegliendo i nuovi consiglieri secondo i criteri della più assoluta, categorica, incontestabile competenza e indipendenza, avendo come esclusivo obiettivo quello di restituire all’Istituto il prestigio culturale, il rigore morale, la capacità organizzativa che gli furono propri e senza i quali viene meno ogni possibilità di incontro tra pensiero civile e arte del Teatro». Monaco sottolinea che il giorno prima di morire il padre lanciò un appello indirizzato all’Ars, con il quale invitava i parlamentari ad approvare la legge con cui finalmente si desse stabilità economica all’Istituto. «L’ultimo suo atto d’amore per l’Inda e la sua terra – ricorda il figlio – fu accolto e la legge fu approvata dopo pochi mesi. In questi venti anni tuttavia le attività dell’Istituto, divenuto nel frattempo Fondazione, sempre più lontano dal rigore scientifico, culturale, morale, organizzativo dei 21 anni della gestione Monaco, sempre più simile ad uno dei tanti enti che offrono alla politica e ai questuanti allettanti opportunità clientelari, non hanno occupato soltanto le cronache culturali e teatrali tracimando, con preoccupante regolarità, in quelle giudiziarie».