Proprio in questi giorni è stato presentato a Palermo un report che lascia con l’amaro in bocca. Secondo le cifre snocciolate dal report I/2017 “Congiuntura Res – Analisi e previsioni”, stilato in seguito a uno studio condotto dalla Fondazione RES, le famiglie siciliane che vivono con meno di 18 mila euro di reddito annui sarebbero oltre la metà di quelle che vivono sull’isola, classificandosi come le ultime d’Italia quanto a disponibilità di reddito.
Il reddito medio familiare regionale, invece, è di 21.800, non una cifra importante e che sembra appena sufficiente a garantire la sopravvivenza e che giustifica un ricorso sempre più frequente a strumenti come le carte di credito revolving che consentono di avere sempre a disposizione un plafond, che verrà restituito a rate solo in caso di utilizzo.
Nel resto del Paese le cose non vanno di certo benissimo. Infatti sono ancora tante le famiglie che a stento arrivano a fine mese, ma per quanto riguarda la disponibilità del reddito, rispetto alla media siciliana, le cose vanno un po’ meglio.
Infatti la media nazionale si aggira attorno ai 30 mila euro, ma in quelle che sono le regioni più ricche, come per esempio il Veneto, si arriva anche a punte di 34 e 37 mila euro all’anno. Sono cifre che comunque lasciano l’amaro in bocca, soprattutto se si pensa che sono concentrate in regioni considerate, almeno prima della crisi, estremamente ricche e produttive dove la disoccupazione, fino a qualche anno fa, era pressoché sconosciuta.
Oggi, invece, si assiste a un fenomeno di povertà che sta coinvolgendo anche le Famiglie del nord Italia, quel nord che viveva soprattutto di imprenditoria e che a causa della crisi e della forte tassazione sta solo sopravvivendo, non di certo prosperando.
Da anni ormai si vive nella più totale incertezza, stiamo assistendo al declino anche di quelle che sembravano essere pietre miliari dell’industria. Per quanto riguarda la Sicilia, l’unico spiraglio di speranza, soprattutto per quanto riguarda i giovani, sono le start-up, l’unica realtà che sembra ancora dare qualche frutto, ma senza farsi troppe illusioni perché comunque il reddito medio resta quello che abbiamo appena visto e che ci ricorda la condizione delle famiglie dell’est Europa che una volta migravano in Italia alla ricerca di un lavoro con uno stipendio più sostanzioso.