PALERMO – La Sicilia è tra le Regioni più appetibili dal punto di vista dei furti di beni artistici ed archeologici. Nel 2013, sono state denunciate 97 persone per vari reati (ricettazione, scavi clandestini e reati in danno del paesaggio), con un incremento delle persone denunciate pari al 28% rispetto all’anno precedente. Inoltre, l’attività investigativa ha permesso di sequestrare beni culturali illecitamente sottratti per un ammontare stimato in oltre 2 milioni di euro. I «Ladri di storia» sono al centro del nuovo numero di ASud’Europa, settimanale del Centro Pio La Torre. I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese, soprintendenze e restituiti così alla fruizione pubblica. Nel dettaglio, per quanto riguarda l’attività preventiva, i militari del Tpc hanno effettuato 675 controlli: 88 verifiche sicurezza a musei, biblioteche e archivi; 217 controlli ad aree archeologiche; 123 controlli ad aree tutelate da vincolo paesaggistico; 180 controlli presso antiquari commerciali e privati; 72 controlli presso mercati e fiere dell’antiquariato. Nel panorama nazionale, tre sono le Regioni italiane che hanno subito il maggior numero di furti di opere d’arte e beni archeologici: Lombardia, Lazio e Toscana. La Regione della Capitale, guida questa speciale classifica con 131 furti denunciati (2 in meno dello scorso anno); segue la Lombardia con 79 (99 nel 2012) e la Toscana con 75 (80 nel 2012). Nella classifica, seguono Campania ed Emilia Romagna (51), Sicilia (38), Piemonte (35), Trentino Alto Adige (31), Veneto ed Abruzzo (30), Puglia (28), Marche (26), Liguria (16), Umbria (15), Calabria (13), Friuli Venezia Giulia (10), Sardegna (9), Basilicata (6), Valle d’Aosta (2) e chiude la classifica con zero furti registrati nel 2013 il Molise.