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Sharon Stone “bloccata” da un’App di incontri on line

Di Redazione |

L’ultrasessantenne più sexy del mondo cerca l’amore sul web ma in molti hanno pensato che il suo account fosse falso, tant’è che l’app in questione l’ha messa alla porta. E’ successo a Sharon Stone, la diva di «Basic Instinct», che si è vista bloccare dal sito di incontri Bumble.com. L’attrice, single in questi giorno dopo la fine del rapporto con l’aitante imprenditore immobiliare Angelo Boffa, ha protestato su Twitter ed è stata subito riammessa con gli auguri della direttrice editoriale Clare O’Connor: «Spero che tu possa trovare il tuo miele». Simbolo del sesso dopo il noir erotico di Paul Verhoeven e poi protagonista di film di successo come «Total Recall», “Casino» e «The Quick and the Dead», la Stone ha 61 anni ed stata sposata due volte, prima con il produttore Michael Greenburg e poi con il giornalista Phil Bronstein, dal quale ha divorziato nel 2004. «Hanno chiuso il mio account. Alcuni utenti hanno detto che non potevo essere io!», ha twittato l’attrice ai suoi 127.291 follower: ” Ehi @bumble, mi stai escludendo?…». Dopo la protesta il blackout è durato poco: «Fidati di noi, sicuramente ti vogliamo nell’alveare», le ha risposto la O’Connor. L’anno scorso, dopo la rottura con Boffa, Sharon si era detta felice e appagata dal suo stato di single e dalla convivenza con i tre maschi della sua vita: i figli Quinn Kelly di 12 anni, Laird Vonne, di 13, e Roan Joseph, 18. «E’ un buon periodo. Sto bene», aveva detto l’attrice al settimanale «People», ancora peraltro sotto shock per l’ictus subito nel 2001 e la lunga battaglia con Bronstein per la custodia di Roan durante il divorzio. L’ingresso in Bumble segnala nuove inquietudini? Le dating apps non hanno solo cambiato il modo di relazionarsi romanticamente: sono diventate la strada principale attraverso cui ci si incontra e questo vale anche per la generazione dei baby boomers, una fascia di età particolarmente fragile in cui, tra figli fuori dal nido e potenziali separazioni e divorzi, le occasioni di incontri diminuiscono e la solitudine rischia di diventare insostenibile. Con oltre 55 milioni di profili, Bumble è un’applicazione che privilegia le donne: «Una dating app femminista», l’ha definita la fondatrice Whitney Wolf Herd, in quanto, in una ricerca di contatti eterosessuali, è alla donna che spetta la prima mossa. Dal 2016 Bumble ha lanciato anche la modalità «BFF” per agevolare amicizie platoniche. Con il motto «il rispetto in prima linea», la Wolf Herd viene da Tinder: ha lasciato quell’app nel 2014 e fatto causa per sexual harassment portando a casa un risarcimento da un milione di dollari.  

(video da https://www.tgcom24.mediaset.it)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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