Ha già alzato la voce e “rimproverato” tutti i responsabili di un caos senza precedenti nel campionato di Serie B che comunque andrà a fine questa farsa, è stato a nostro avviso già falsato con inevitabili e gravi ripercussioni pure sulla C: «Uno spettacolo davvero indecoroso» sono state le testuali parole pronunciate da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, insomma il ministro di un settore, il calcio nel caso specifico, dietro cui ci sono personaggi squallidi e ambigui.
Lombardo, 52 anni il prossimo dicembre, figlio di un pescatore e di un’operaia, il sottosegretario di Stato ha avuto un ruolo determinante nella nascita di quello viene definito il “governo del rinovamento”: partito dal nulla, si è fatto da solo. Prima una laurea alla Bocconi di Milano, poi l’attività di commercialista e una scalata politica prorompente, quel che colpisce di Giorgetti è la semplicità del personaggio. Conversiamo al cellulare con lui mentre è in compagnia di un volto amico, precisamente il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, paternese purosangue che è tra i pochi politici di casa nostra scesi subito in campo per far valere i diritti di una squadra siciliana, il Catania, che a campionato cominciato è tra quelle che non sanno ancora in quale campionato militeranno. Una vera assurdità e il sottosegretario Giorgietti rincara la dose: «Non posso che darle ragione, c’è un limite a tutto e mi auguro che in tempi rapidissimi si rimedi a tutto questo caos».
Un’estate bollente, due mesi di farsa, una pioggia di ricorsi e un campionato partito in sordina e a singhiozzo con continui rinvii. Sottosegretario Giorgetti non è il momento che il governo intervenga?
«Se sarà necessario e vedremo che il Coni non sarà in grado di normalizzare questa caotica situazione, saremo costretti a intervenire con la proposta di interventi legislativi d’urgenza ma attenzione: la giustizia sportiva deve funzionare meglio, avere tempi più rapidi, insomma deve decidere. Aspetteremo qualche altro giorno, poi rivaluteremo la situazione».
Nel frattempo molte squadre sono ferme e il caos imperversa.
«In queste ore stiamo sollecitando il Coni e la Figc a risolvere quest’assurda situazione e a scrivere la parola fine con un ritorno alla normalità. Ribadisco però che ci sono precise competenze della magistratura sportiva e la prossima settimana ci saranno delle udienze con relative sentenze. Le leggi, le regole, vanno rispettate e il governo sta seguendo una vicenda che rappresenta di certo una brutta pagina per il calcio e mi dispiace soprattutto per quei tantissimi tifosi e amanti del calcio che meritano rispetto».
Già nel 2003 il governo Berlusconi fu costretto a intervenire portando la Serie B a 24 squadre. E ora?
«La nostra preoccupazione come ho avuto di dire mercoledì sera nella seduta del Senato è di di dare delle certezze e uscire dal caos. Il Coni e la Figc sanno che il problema va risolto con urgenza, la magistratura sportiva deve accelerare. Non mi sarei mai aspettato che si impiegasse tanto tempo».
Le parole del sottosegretario sono fin troppo chiare, la frecciata alla giustizia sportiva si commenta da sola: «È un periodo frenetico per il Governo e fra l’altro voglio rispettare tutti gli appuntamenti – a parlare è sempre Giorgetti – per quanto riguarda lo sport occorrono interventi specifici, l’argomento è ampio, ne riparleremo comunque ma questa della Serie B e dei ripescaggi è una questione a parte che andava risolta da tempo».
Il colloquio con il sottosegretario di Stato si conclude qui e prima che spenga il cellulare c’è solo il tempo di salutare Ignazio La Russa che è anche lui giustamente severo nei confronti di chi ha scatenato il caos in Serie B: «Partendo dal presupposto che leggi non vanno mai cambiate da un giorno all’altro – dice il vice presidente del Senato – specialmente quando lo Statuto prevede di rispettare determinati tempi, è inaccettabile questo caos che ha disorientato tutti. Ogni giorno poi accade un fatto nuovo…».
In serata poi, a conclusione di un’altra giornata di attesa, ci sono pure le dichiarazioni del presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Non credo a un intervento del governo. Né io né Giorgetti siamo contenti di questa situazione, ogni cosa potrebbe essere strumentalizzata. Penso che la giustizia sportiva debba essere rapida ed autorevole, ma allo stesso tempo deve essere anche veloce e questa è una prerogativa quasi indispensabile rispetto a quella ordinaria». Il teatrino odierno finisce qui proprio mentre apprendiamo a tarda serata che le ripescabili oggi invieranno una richiesta congiunta al governo perché intervenga con urgenza prendendo un provvedimento straordinario. Saranno tutti accontentati?