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Scuola Superiore di Catania Accordo con la Normale di Pisa

Scuola Superiore di Catania Accordo con la Normale di Pisa

Siglato un protocollo – della durata di cinque anni – che prevede uno scambio di opportunità per studenti, ricercatori e professori: «Smentite alcune banali classifiche degli atenei»

Di Redazione |

La Scuola Superiore di Catania ha firmato un accordo di collaborazione quinquennale con la Normale di Pisa. Il protocollo è stato firmato alla presenza del rettore etneo Giacomo Pignataro e del direttore della storica Scuola pisana, Fabio Beltram. «Oggi è un giorno importante per la Scuola superiore di Catania – ha detto il rettore dell’università di Catania, Giacomo Pignataro – perché diamo vita ad un percorso di collaborazione con un’istituzione, la Normale di Pisa, nella quale si sono laureati alcuni dei più celebri protagonisti del mondo della scienza, della cultura e della vita politica del nostro Paese». L’accordo prevede una partnership quinquennale. La Scuola superiore di Catania e Normale di Pisa garantiranno agli studenti ospitati nell’ambito delle proprie offerte e strutture – senza che questi siano tenuti a pagare le tasse di iscrizione nell’istituzione ospitante – l’accesso libero alle lezioni, ai seminari e ai gruppi di ricerca, alle biblioteche, alle reti informatiche e a ogni forma di attività scientifica, culturale, artistica e sportiva, oltre al tutorato individuale, all’accesso gratuito alle mense, e ad un certo numero di alloggi riservati gratuiti, secondo disponibilità. L’intesa riguarda anche docenti e ricercatori della Scuola superiore di Catania e la Normale di Pisa. La Scuola di Catania è nata nel ‘98 proprio sul modello della Normale. «È un accordo – ha detto Pignataro – che fa giustizia anche delle letture banali di certe classifiche degli atenei rese note nei giorni scorsi, proprio perché è l’ulteriore dimostrazione che anche qui a Catania esiste l’eccellenza, e che la Scuola può realmente divenire, com’era nelle sue intenzioni iniziali, un punto di riferimento per tutta l’area euromediterranea». «Stiamo sperimentando un ‘modello Erasmus’ dell’eccellenza – ha detto il presidente della Ssc, Francesco Priolo – basato sulla mobilità di studenti e docenti».

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