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**Scuola: Coraggio (Pres Consulta), ‘educazione civica non necessita insegnamento specifico’**
Roma, 1 giu. (Adnkronos) – “Sono convinto che l’educazione civica non abbia bisogno di un insegnamento specifico ma, come ha detto il ministro Patrizio Bianchi in occasione dell’incontro preparatorio di quest’ultimo ciclo di lezioni, debba costituire una sorta di trama di fondo dell’insegnamento scolastico”. Lo dice all’Adnkronos il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio commentando le nuove modalità di insegnamento della materia in base alla legge 20 agosto 2019 n. 92, che ha individuato tre assi attorno a cui far ruotare lo studio dell’Educazione civica ed incaricato gli insegnanti di approfondire in un’ora settimanale le varie aree tematiche.
“In fin dei conti – rileva il presidente della Consulta – i primi ad avere necessità di una conoscenza, certo non approfondita, della Costituzione sono proprio i docenti e devo dire di aver constatato che il loro impegno in questa direzione è completo ed efficace. Naturalmente, possono essere utili, e anzi ritengo che lo siano sicuramente, anche incontri con giuristi, giudici costituzionali o docenti di diritto costituzionale. In conclusione, penso che a scuola si possa e si debba parlare di educazione civica cogliendo i più svariati spunti offerti dalla storia, dalla letteratura, dall’arte e finanche dall’educazione fisica, oltre che con l’integrazione di lezioni, meglio ancora di dialoghi, fra studenti, docenti e costituzionalisti.
“La stessa Corte costituzionale – conclude Coraggio – ha sentito il bisogno di aprirsi alla società per contribuire a promuovere l’educazione costituzionale, intesa non come pappagallesca ripetizione di norme, sia pure ben scritte, ma come insieme di valori la cui consapevolezza è elemento essenziale della maturazione di una vera cittadinanza”. (di Roberta Lanzara)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA