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Scogliere laviche a picco su acque cristalline

La riviera dei Ciclopi, un tratto di costa stretto tra Catania e il territorio di Acireale fino a Taormina, con l’Etna sullo sfondo

Di Redazione |

Terra ricca di storia, cultura, ottimo cibo e con un litorale meraviglioso, fatto di scogliere laviche a picco su acque cristalline. E’ la riviera dei Ciclopi, quel tratto di costa siciliana stretto tra Catania e il territorio di Acireale fino a Taormina, con l’Etna a dominare sullo sfondo: luoghi perfetti per una vacanza che non sia solo mare e relax ma anche arricchimento culturale e storico, viaggio tra leggende e antichi miti, tra il barocco del capoluogo etneo e le escursioni nella natura, sul vulcano che sa sempre regalare emozioni e panorami unici al mondo.

Tutto nel giro di pochi chilometri? Proprio così, perché questo angolo di Sicilia è come un piccolo mondo a sé, dove trascorrere una vacanza nella quale ogni giorno è incredibilmente diverso dall’altro, vista la grande varietà dei luoghi da visitare.

Con il mito omerico di Ulisse e Polifemo sempre sullo sfondo: la riviera dei Ciclopi, infatti, deve il suo nome alla leggenda secondo la quale i meravigliosi faraglioni di Acitrezza, tre scenografiche rocce basaltiche che si ergono a poche decine di metri dalla costa, furono scagliati da Polifemo, infuriato per la fuga di Odisseo e dei suoi uomini. Oggi, i faraglioni sono all’interno dell’”Area marina protetta Isole Ciclopi”, dove è possibile fare bellissime gite in barca, nel rispetto dell’ecosistema, adatte a tutta la famiglia.

Acitrezza è anche il paesino dei “Malavoglia”, capolavoro verista di Giovanni Verga: e le atmosfere del piccolo borgo di pescatori si possono ancora ritrovare sul lungomare dove le barche dipinte con i colori dei carretti siciliani fanno bella mostra di sé.

Per un soggiorno indimenticabile lungo la riviera dei Ciclopi, se si vuole godere appieno della bellezza di questa costa lavica, con le scogliere modellate dalle onde, la soluzione ideale potrebbe essere il Grand Hotel Baia Verde, l’unico a picco sul mare della costa catanese, in territorio di Acicastello. A pochi chilometri dal capoluogo etneo, lo storico albergo a 4 stelle -gestito fin dalla fondazione dalla stessa famiglia- oltre a essere location ideale per il relax grazie alla grande piscina, all’accesso diretto al mare e al confortevole centro benessere, è anche il perfetto punto di partenza per le escursioni verso l’Etna.

Già, il vulcano: presenza costante, meta di gite indimenticabili.

Salire verso il cratere e dominare dall’alto buona parte della Sicilia orientale e centrale è un’esperienza da fare, almeno una volta nella vita. E’ un’escursione adatta a tutti: si può partire dal piazzale del Rifugio Sapienza e poi con funivia e mezzi fuoristrada arrivare vicino al cratere, sempre in condizioni di massima sicurezza.

Sull’Etna è inoltre possibile effettuare diversi trekking, con una durata che vanno dalle poche ore a tutta la giornata: facendosi affiancare da guide professionali si può partire alla scoperta dei crateri e delle colate laviche del 1923, sopra Piano Provenzana, di grotte meravigliose e suggestive come la “Grotta dei Lamponi” e la “Grotta del Gelo”, con all’interno un ghiacciaio perenne, di sciare e pinete particolarmente gradevoli da attraversare in estate, perché sempre fresche.

Scendendo dall’Etna, ci si può fermare nelle cittadine di Nicolosi, di Zafferana o di Linguaglossa, dove fare una rilassante passeggiata e trovare artigianato tipico e prodotti eno-gastronomici etnei.

La sera, dopo una passeggiata sul lungomare di Acicastello –e una visita al piccolo maniero edificato in epoca normanna su una scogliera basaltica con vista sui faraglioni- una cena di eccelsa qualità al ristorante (amatissimo anche dalla clientela catanese) del Grand Hotel Baia Verde direttamente sulla terrazza a picco sul mare, è la conclusione ideale della giornata di vacanza.

Ma l’hotel è il punto di partenza privilegiato anche per visitare Taormina, rimanendo a soggiornare comunque in una zona tranquilla e senza alcun sovraffollamento.

Cosa dire della celebre località ionica, indiscussa perla del Mediterraneo?

Basterebbe ricordare il fatto che nel 1885, lo scrittore e drammaturgo francese Guy de Maupassant ne “La vita errante” scrisse: ” “Se qualcuno dovesse trascorrere solo un giorno in Sicilia e mi chiedesse cosa bisogna vedere, risponderei senza esitazione: Taormina!".

Impossibile dargli torto: fondata nel 358 AC dai greci della vicina Naxos, era tra le più antiche colonie elleniche della Sicilia ed è oggi una meta irrinunciabile della vacanza siciliana.

E proprio ai greci si deve il monumento più famoso della città, e uno dei più conosciuti e amati al mondo: il Teatro antico, edificato nel III secolo a.C in stile ellenico con colonne corinzie, con la sua magnifica vista che spazia dall’Etna alla costa della Calabria, regalando scenari mozzafiato.

Non è l’unica perla da visitare a Taormina, cittadina ricca di influenze spagnole, normanne e arabe dove è impossibile non rimanere affascinati da un mix di panorami, monumenti, antichi palazzi e glamour: già, perché Taormina ha ospitato negli anni la nobiltà di tutta Europa, oltre a scrittori, musicisti, stilisti, artisti che ne hanno cantato e immortalato le bellezze e il fascino. È stata set di innumerevoli film hollywoodiani e sede del festival del cinema fin dagli anni Cinquanta.

Oggi è sempre una cittadina affascinante, denominata nel 1787 dallo scrittore e poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe “lembo di paradiso sulla terra”, con tanto da visitare: Palazzo Corvaja, il cui nucleo originario risale all’XI secolo e che era sede nel 1400 del Parlamento siciliano, le Naumachie di epoca romana – enorme muro di terrazzamento riportato alla luce solo nel XX secolo – e i giardini pubblici, la “Villa comunale” che era originariamente un parco privato fatto realizzare da Lady Florence Trevelyan Cacciola, nobildonna scozzese che visse a Taormina nella seconda metà dell’Ottocento, andando in sposa all’allora primo cittadino. Si tratta di un tipico giardino all’inglese, ricco di innumerevoli varietà di fiori e piante e con alcune costruzioni dall’aspetto esotico che venivano utilizzate dall’esperta ornitologa Lady Florence per osservare gli uccelli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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