Scala dei Turchi la meraviglia che aspetta ancora l’Unesco

Di Adriana Li Causi / 02 Luglio 2014

È una meraviglia della natura, candidata ad essere dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, un paradiso terrestre che lascia senza fiato chi vi giunge. Uno dei tratti di costa più belli ed unici al mondo, si trova a Realmonte a pochi chilometri da Agrigento e Porto Empedocle. Il nome: «Scala dei Turchi» evoca miti e leggende di un passato lontano. Agli occhi appare come un quadro incantato e soggettivo che cambia colore alla diversa esposizione della luce del sole che ne esalta e valorizza la bellezza. La si potrebbe tecnicamente descrivere come falesia viva: una estesa scogliera di marna bianca (roccia sedimentaria di natura calcarea e argillosa avente un caratteristico colore bianco puro) che si tuffa in mare e si erge fino al cielo; appare come una distesa di latte, una mega torta alla panna soffice ed accogliente, abbagliante come un diamante prezioso e raro dalle mille sfaccettature scolpite dal mare, dal vento e dalle piogge; intere ere geologiche, millenni, che hanno restituito tale risultato: la forma di una sontuosa scalinata, una superba scultura naturale: un susseguirsi di ampi gradoni, solchi e terrazze, tutte dalla forma ondulata e irregolare, con linee non aspre bensì dolci e rotondeggianti. La Scala dei Turchi è uno spettacolo proteso sul mare da ammirare, tra le mete più ambite dai turisti che approfittano di trampolini e piattaforme naturali per tuffarsi nelle acque sottostanti, caratterizzate da una trasparenza unica e da favolosi fondali; l’incredibile parete: liscia e candida come la neve, digradata dolcemente a gradoni verso il mare, si trasforma, in estate, in un immenso lettino ove sdraiarsi per prendere il sole. Un prominente «affaccio sul mare» che si erge tra due immacolate spiagge di sabbia fine, mentre le acque sottostanti sono di una trasparenza unica ed incontaminata. Si raggiunge a piedi camminando lungo la battigia, per circa un chilometro, tra profumo di salsedine e l’odore della macchia mediterraneo oppure c’è un altro accesso lungo una comoda scalinata in legno che scala la montagna, ed ancora è possibile raggiungerla via mare, in barca, mantenendo ovviamente l’adeguata distanza. Una volta raggiunta la sommità della scogliera, il paesaggio fotograferà un ricordo nella mente indimenticabile, sembra di raggiunge la pace dei sensi, una scala verso il cielo, un posto dove rilassarsi, destinazione naturale per gli amanti del mare e della bellezza. Un luogo magico dai suggestivi giochi cromatici: giallo oro al sorgere del sole, azzurro durante il giorno, rosso fuoco e poi rosa al tramonto, fosforescente la notte con la luce della luna sotto un tappeto di stelle. La Scala dei Turchi ha iniziato l’iter per l’inserimento nella lista dei luoghi dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2007. Un percorso intralciato da una «macchia nera» che insisteva a due passi dalla celeberrima scogliera bianca e che ne contaminava la bellezza. Un «neo» che oggi non esiste più. Per ben 24 anni questo litorale è stato «sfregiato» da un ecomostro, una struttura in cemento armato, sorta nel 1989 in seguito a una sciagurata concessione edilizia per un maxi alberto poi revocata e demolita poco più di un anno fa: il 6 giugno 2013. Adesso, finalmente, che l’ecomostro non c’è più questa località ha tutte le carte in regola per essere inserita tra i luoghi dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

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Redazione
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