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Ecco il programma

Sarà Mandorlo in Fiore, ma senza Sagra

Data di inizio, 6 febbraio, con il Festival dei Bambini del mondo il Festival internazionale del Folk dovrebbe svolgersi dal 7 al 12 marzo

Di Gioacchino Schicchi |

Il termine “Sagra” non va giù ad Amministrazione comunale e organizzatori della kermesse, e l’annuncio – letteralmente a “reti unificate ”- della presenza di una bozza del programma per l’edizione 2017 dell’iniziativa, diventa anche occasione per ribadire che è necessario “evitare la confusione con le sagre paesane”. Ma andiamo con ordine.

Il programma: generico ma “blindato”.

Il sindaco Lillo Firetto lo aveva detto settimane fa: dopo Pasqua tutti al lavoro. Ed è quanto avvenuto. Durante una riunione svoltasi  in sala Giunta al Comune di Agrigento è stato infatti tracciato un programma “provvisorio – scrivono su Facebook operatori turistici presenti- che per la verità ci è sembrato piuttosto ‘definitivo’.

Data di inizio, 6 febbraio, con il Festival dei Bambini del mondo che durerà una settimana e dovrebbe ospitare anche diversi gruppi folk nazionali e locali, sempre “mini”. Il 14 febbraio dovrebbe tentarsi, nuovamente, una iniziativa dedicata a San Valentino, cui aggiungere un corteo storico aperto ai giovani agrigentini in costume d’epoca con la previsione, anche, di un ballo finale che ricordi quello dell’adattamento televisivo del romanzo “Il Gattopardo”. Il week end dal 17 al 19 febbraio sarà dedicato alla sfilata dei carretti e mostra permanente dei carretti siciliani, mentre quello del 24/26 febbraio al raduno bandistico e ad iniziative connesse al folk. Il folklore agrigentino, invece, dovrebbe trovare spazio dal 3 al 5 marzo, mentre il Festival internazionale del Folk dovrebbe svolgersi dal 7 al 12 febbraio.

Rispetto agli eventi “collaterali” pare sia confermata l’esistenza di un “Villaggio della Sagra” che sarà collocato in piazza Vittorio Emanuele (sarà più ampio forse e di certo, pare, meno “lamieroso”), mentre altre iniziative dovrebbero interessare piazza Marconi e il teatro della Posta Vecchia. Si spingerà, pare, maggiormente sugli aspetti enogastronomici, ma ci sarà anche più spazio per il folk.

L’anticipazione di massima, pare, dovrebbe essere questa, anche in termini di struttura complessiva. Poi riuscire a trovare copertura economica per tutto sarà, ancora una volta, una grande sfida, stante il disinteresse della Regione Siciliana, almeno fino ad oggi.

Messaggio a reti unificate; “Basta la Sagra, resta solo il Mandorlo”.

Il sindaco di Agrigento Lillo Firetto continua a puntare molto sui social. Se la sua pagina Fb, gestita dai suoi collaboratori, è stata finora aggiornata costantemente ospitando foto di quanto si sta facendo in città (a volte “socializzando” anche le minime cose), adesso è divenuta contenitore di uno “spazio di comunicazione diretta con i cittadini per ragionare di volta in volta.. delle cose che si fanno ogni settimana”. Un video realizzato con il cellulare caricato appunto on line per discutere di argomenti scelti con cadenza periodica. E dopo un “cappello” introduttivo sul centro storico si è andati direttamente sul tema della Sagra 2017. “L’iniziativa Sagra è costata 330mila euro  – esordisce Firetto -. Si può gridare allo scandalo? Si può fare, ma dobbiamo considerare quanto ha prodotto in termini di ritorno, ovvero almeno 2 milioni di euro di introiti diretti e almeno altri 4.313.000 euro di indotto complessivo, 3919 persone che hanno dormito ad Agrigento il sabato conclusivo dell’iniziativa”. Firetto ha inoltre ribadito che lo “spalmare” su 4 week end resta un’idea vincente così come la creazione di un “Villaggio della Sagra, che è servito a non fare il flop quando la meteorologia non aiuta”, bisogna però far sì, aggiunge il sindaco, che si mettano in campo “tendoni più belli e accoglienti”. Poi alla fine, il passaggio che farà più discutere, come aveva già fatto nei giorni scorsi: “ Serve ancora la dizione ‘Sagra del Mandorlo in fiore’, oppure è il caso di evitare di confondere con le Sagre paesane? La nostra è una storia diversa”.

 
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