E’ ora – sembrano così suggerire mons. Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale e Mons. Gaetano Zito (Vicario Episcopale per la Cultura) – che le leggende metropolitane sul luogo che ospita in Cattedrale il busto reliquiario di sant’Agata – siano spazzate via dalla realtà.
Per queste motivazioni (e per alcune altre), sabato ci sarà l’apertura straordinaria del Sacello di Sant’Agata, visibile (con alcune cautele) a orario continuato dalla fine della messa delle 7.30 alle 17. I fedeli potranno “affacciarsi” alla porta di ingresso all’interno della Cappella di S.Agata, con il divieto di fotografare e riprendere. Riuscendo a scorgere, tuttavia, le dimensioni della “Cammaredda”, lo scrigno pieno degli ex voto che accompagna sempre il busto reliquiario nelle processioni e gli sportelli del vano dove è riposta sant’Agata, che dunque non si vedrà.
«Dopo l’ultima apertura ai fedeli in seguito al restauro nel 2011- dice mons. Scionti – in molti (di persona o tramite mail, sms e social) hanno chiesto di poter vedere questo luogo e così abbiamo aderito volentieri a questa richiesta dal basso. In futuro, questo, potrà diventare un appuntamento costante. Anche per dimostrare che non c’è bisogno della calca, che il sacello di sant’Agata non si vede per raccomandazione..».
E’ stato poi mons. Zito a parlare della storia del Sacello, del perché Sant’Agata si trovi lì, della ricchezza di ciò che vi è rappresentato. Le reliquie sono conservate dal 1495 nel sacello devozionale, realizzato dal messinese Antonello Freri per volontà della consorte del viceré Ferdinando de Acuña, chiudendo un passaggio interno per l’ingresso dei canonici nel Coro. Dal punto di vista artistico notevoli, oltre che i manufatti contenuti nel sacello, anche il ciclo pittorico del Quattrocento.
Ma la festa non vive solo di devozione e arte. Mons. Scionti ha presentato, infatti anche “i Mercoledì di Sant’Agata” che inizieranno oggi con la messa delle 10 e la Catechesi delle 19.30 presso la Basilica Cattedrale. I temi – coerentemente con l’invito del Papa a mettere in atto la “Fantasia della Misericordia” sono legati quest’anno all’essere “donna” di Sant’Agata «per dare attenzione – ha chiosato mons. Scionti – alle donne che abbiamo accanto». I temi sono «come Ella può essere modello di donazione oggi per le donne e le catanesi», ma anche lo sfruttamento della prostituzione e la tratta delle donne per finire con la violenza sulle donne. La prima Catechesi sarà tenuta dallo stesso Barbaro Scionti, la seconda (18 gennaio) da suor Mary Anne Nwiboko (suora nigeriana che opera a Carlentini), la terza (25 gennaio) dalla Presidente dell’Associazione Thamaia, Loredana Piazza che animerà anche la veglia di preghiera (con videotestimonianze di donne salvate dalla schiavitù della prostituzione) in programma alla Collegiata sabato 28 alle 21,30.
Ancora, si è parlato della Peregrinatio delle Reliquie: alla luce della “cultura della Misericordia” quest’anno il Velo di S. Agata andrà anche alla Mensa Caritas “Card. Dusmet” di Librino, all’Help Center della Caritas e nella Casa delle Suore di Madre Teresa di Calcutta.
Infine, per raggiungere particolarmente i giovani e per raccontare (con foto e video) momenti religiosi della festa che spesso non finiscono nei racconti dei media, è stato presentato il profilo/account Instagram della Basilica Cattedrale (cattedralesantagatacatania) che verrà curato insieme con due giovani appassionati fotografi che gratuitamente presteranno il proprio tempo. Si aggiunge al sito, alla pagina Facebook, a Twitter, all’App. Quando si dice, una festa social.