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Salsiccia e tartufo nero, a Palazzolo i sapori degli Iblei
Palazzolo Acreide
Questo pomeriggio alle 17 ci sarà l’apertura degli stand di degustazione di prodotti tipici degli Iblei, show cooking e approfondimenti gastronomici, preparazione e degustazione di ricotta calda a cura di un’azienda agricola e molitura con minifrantoi e degustazione dell’olio a cura dell’istituto Agrario. Inoltre nella sala dell’ex Biblioteca verrà inaugurata la mostra dell’artigianato di qualità. La Sala Verde, invece, ospiterà la ventunesima Mostra mico naturalistica Akrense. Domenica gli stand apriranno alle 10 con le degustazioni, in particolare, dei prodotti di suino nero siciliano, ma anche i dolci della solidarietà con la fiera del dolce promossa dai club services. Da non perdere il tartufo nero, ricco di antiossidanti che aiutano a combattere l’invecchiamento e a contrastare i radicali liberi. Ha, inoltre, proprietà elasticizzanti, che sono in grado di stimolare la produzione di collagene e favorisce la digestione. Il tartufo vanta proprietà benefiche anche a favore dell’apparato cardiovascolare: è, infatti, privo di colesterolo ed è un’ottima fonte di magnesio.
Musica in centro con il gruppo folkloristico Sicilia rusticana. In programma anche escursioni e visite guidate al complesso rupestre di San Marco, all’Ipogeo di Valeria, al Molino ad acqua Santa Lucia. Domenica mattina al Comune, invece, si parlerà di “Le eccellenze siciliane dei borghi più belli d’Italia a Eataly”.
Gangi
In tema di borghi, un altro appuntamento da non perdere è Ecoborgo Gangi, 15 e 16 ottobre 2016. Il Borgo dei Borghi diventa anche “Eco-Borgo”, e punta tutto su ecologia, energia pulita, ambiente, riciclo e ritorno ad una vita sana. Stand con esposizione e vendita di prodotti a Km 0 e tanto altro ancora.
La manifestazione in programma nel Comune madonita prevede incontri, mercatini, arte del riciclo, alimenti a Km 0, biologico, dibattiti, mobility, baratto, tutto il mondo green nel borgo più bello d’Italia. Da visitare: la Chiesa Madre San Nicolò di Bari, con relativa cripta dei preti morti, oggi collegata con l’imponente Torre detta dei Ventimiglia che, con le sue arcate, fa da vestibolo all’ingresso principale dell’edificio; il Santuario dello Spirito Santo, la Chiesa di San Paolo (XV sec.), la Torre Saracena, posta ai margini della vasta area verde di pertinenza del Convento dei Cappuccini, la Chiesa della Badia e quella della Madonna della Catena, dove si trova un splendida statua marmorea del Gagini e la tomba dello Zoppo di Gangi.
Zafferana Etnea
Domani terzo appuntamento con l’Ottobrata zafferanese. Protagoniste le mele dell’Etna, anch’esse entrate fra i presidi Slow Food. Il sostegno di Slow Food è arrivato grazie all’intervento del Parco naturale dell’Etna che ha riunito alcuni custodi di queste varietà (cola, gelato, gelato cola e cirino) che vengono coltivate in asciutta e rispettando il territorio. Ci sono oltre una ventina di varietà pomologiche e tutte coltivate su terreni che hanno un‘altitudine da 800 a 1500 metri. «Le mele dell’Etna meritano di essere conosciute e apprezzate e meritano un posto d’onore sui mercati» aveva detto il presidente dell’ente Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia
Floresta
A Ottobrando, a Floresta, sui Nebrodi, è invece domenica di funghi provenienti dai boschi del territorio e ci sarà una mostra micologica nei locali del Museo della Civiltà Contadina, per la quale pervengono con continuità prenotazioni da tutta la Sicilia. Per assorbire adeguatamente l’enorme flusso di veicoli in arrivo, l’amministrazione comunale ha predisposto un apposito nuovo piano di viabilità coinvolgendo, oltre sessanta unità di personale per la gestione, che ha già funzionato ottimamente senza ritardi nei collegamenti, anche per la puntualità del servizio navetta in funzione dalle ore 8,00 e fino alla conclusione delle manifestazioni. La terza domenica di “Ottobrando 2016”, sempre con preminenti finalità di solidarietà e concreta vicinanza nei confronti delle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto dell’Agosto scorso, riserverà tra l’altro sostanziali novità anche nell’organizzazione dell’animazione con più spettacoli musicali itineranti su tutto il centro abitato.
Ragusa Ibla
Scale del gusto: le vie dei sensi è il titolo della manifestazione che si svolge oggi e domani a Ragusa Ibla tra tradizione e turismo. L’evento avrà come impareggiabile scenografia, la lunga scalinata che unisce Ragusa Superiore ad Ibla nel cui percorso i visitatori potranno conoscere ed apprezzare il meglio dell’enogastronomia del territorio ibleo. Le antiche scale per l’occasione saranno arricchite con la tipica vegetazione mediterranea (ulivi, carrubi, mandorli, viti, agrumi, fichidindia, gelsomini, palme nane) ed abbellite con botti, balle di fieno, canestri, carretti, casse e vecchi arredi che diventeranno un tutt’uno per l’insolita location cittadina. Il percorso sarà reso fruibile attraverso luci colorate che contribuiranno a creare un atmosfera magica al sito scelto per la manifestazione. Per tutta la durata dell’evento degustazioni di prodotti tipici locali, incontri, spettacoli dal vivo, corsi e tavoli di discussione.
DOVE MANGIARE
IL Ristorante Andrea Sapori Montani si trova nel centro storico di Palazzolo Acreide fa parte dell’Alleanza tra i cuochi e i Presìdi Slow Food. Le stagioni scandiscono i piatti dello chef Andrea Alì. La crema di maiorchino, i ravioli di ricotta al suino nero con crosta di pistacchio e limone di Siracusa, il coniglio, le creme alla carrubba, sono le portate che stabilmente accompagnano i piatti. Da non perdere il trittico di salsiccia palazzolese. La maggior parte dei prodotti, vengono dall’orto di famiglia che Andrea gestisce personalmente, il resto è minuziosamente selezionato da produttori locali. Una cura particolare viene dedicata anche a celiaci, vegetariani e vegani.
IL DISCIPLINARE
Carne di suino nero siciliano allevato allo stato brado o semibrado, macinatura a grana grossa preferibilmente al coltello, vino Nero d’Avola e finocchietto selvatico per l’aromatizzazione: sono queste le regole del disciplinare per la salsiccia palazzolese che recupera la tradizione inquinata negli ultimi decenni dall’utilizzo di carne di suini rosa da allevamenti intensivi.
LA STORIA
La storia della salsiccia – fresca o secca a seconda che si consumi appena fatta (e quindi cotta) o cruda dopo una brevissima stagionatura di 10/15 giorni – è talmente intrinseca agli usi palazzolesi che negli anni ’60 diventò oggetto di un regolamento comunale rimasto in vigore fino all’inizio degli anni ’70. Ogni “caddozzu” di salsiccia doveva essere lavorato in presenza di un vigile urbano delegato ad apporre una sorta di marchio.
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