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Rocco Normanno, il Pasolini del pennello, vince il V Premio internazionale di pittura “Giuseppe Sciuti”
Zafferana Etnea (Catania) – «Sono onorato di ricevere questo riconoscimento così inaspettato. È una prova concreta che il mio lavoro è apprezzato. Ed è quindi un incoraggiamento a continuare». Con queste parole, Rocco Normanno, “autentico pittore della realtà”, leccese classe ‘74, in un clima allietato anche da applauditissimi momenti musicali con la violinista Caterina Coco e l’arpista-cantante Ginevra Gilli, ha commentato, al Palazzo di Città di Zafferana Etnea, la vittoria del V Premio internazionale di pittura “Giuseppe Sciuti”.
“All’intenzione di onorare il nostro illustre concittadino Giuseppe Sciuti, annoverato dal mondo dell’arte tra i più grandi pittori dell’Ottocento italiano, si aggiunge oggi – dichiara il Sindaco, Alfio Russo – un progetto fortemente voluto dal Direttore Artistico, dalla Giuria e dal Comitato Scientifico: quello di creare una Galleria d’Arte Contemporanea sulla Pittura Colta. D’altra parte il patrimonio artistico resosi disponibile grazie alle donazioni degli artisti premiati, dei giovani emergenti e degli illustri maestri selezionati, non può avere altro destino se non quello costituire il primo nucleo della pinacoteca cittadina. Ciò per l’ammirazione del pubblico, della critica e degli artisti, nonché per la documentazione del rigoroso lavoro di ricerca e organizzazione compiuto. Con la guida e il sostegno del Direttore Artistico, Professor Paolo Giansiracusa, e del Comitato Scientifico, che lo affianca con abnegazione e convinzione, abbiamo tracciato un percorso culturale che ci caratterizza per le scelte artistiche fin qui compiute. Il rigore del metodo adottato è suggerito dal carattere distintivo della pittura di Sciuti: figurazione, profondità spaziale, tematiche sociale, sensibilità contemporanea. Le donazioni di Rocco Normanno (Premio Sciuti 2018), Emanuele Montanucci (Sezione Giovani Emergenti), Vincenzo Ferrara (Premio alla Carriera), in mostra nei saloni del Palazzo Comunale, confluiranno nella collezione prevista dal progetto museale. Il Museo, i cataloghi, i convegni, le celebrazioni, avranno nel tempo la funzione primaria di onorare e documentare il valore dell’artista e dell’uomo, Giuseppe Sciuti, che seppe portare oltre i confini dell’Isola l’estro della sua creatività e la passione per il racconto della bellezza formale”.
La giuria, presieduta dall’assessore (e pittrice) Graziella Torrisi, formata da Corrado Iozia (pitto-scultore), Giuseppe Cristaudo (scultore), Roberta Ferlito (fotografa che ha curato le brillanti video-proiezioni), Mario Pafumi (giornalista) e Rocco Froiio (Docente Accademia di Belle Arti), presente il Comitato Organizzatore, presieduto dallo scultore Carmine Susinni (delegato del Sindaco Russo), formato da Francesco La Rosa (giornalista), Alfio Tropea (architetto), Angelo Messina (pittore), Manuela Privitera e Debora Vasta (pittrici), ha conferito la menzione d’onore.
“Il Maestro Rocco Normanno (il cui premio è stato consegnato dal Sindaco di Zafferana, Alfio Russo, insieme al capitano Luca Leccese, comandante della Compagnia dei carabinieri di Giarre) ha compiuto regolari studi artistici, conseguendo il titolo accademico all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attraverso una severa attività di studio e di ricerca ha riscoperto le tecniche artistiche del passato, di quel tempo in cui tutto partiva dalla paziente preparazione del supporto telare e proseguiva col rigore del disegno. La sua sperimentazione pittorica lo ha portato a conoscere i tonalismi della pittura veneta e gli aspetti costruttivi dell’arte toscana, nonché gli equilibri compositivi e le indagini anatomiche della scuola napoletana del Seicento. Fortemente attratto dalla pittura del Caravaggio, non ha mancato di studiare le vibrazioni chiaroscurali e le tensioni drammatiche delle opere del Merisi. La sua pennellata costruttiva, il suo colore pastoso danno vita alla carne dei personaggi dipinti. Uomini del nostro tempo, nei panni di San Girolamo o di San Tommaso, per ricordarci che l’incredulità come la fede viaggiano nel nostro tempo come nel tempo delle Sacre Scritture. C’è in Rocco Normanno la visione chiara delle inquietudini dell’età presente, dipinte in un confronto formale diretto con gli archetipi della storia. Ciò per ricordarci che non c’è ramo senza tronco, non c’è futuro senza passato. Prevalentemente dedito alla figurazione compiuta, indaga sui temi del nostro tempo per i quali ha una risposta netta e decisa, basata sulla bellezza. Sì, non l’immagine offesa, distrutta, ferita, ma la bellezza formale in tutto il suo vigore. Nei dettagli delle mani e dei volti, negli occhi dallo sguardo che fora l’icona, l’artista ricerca quella bellezza antica tanto cara al nostro Giuseppe Sciuti. Anche il celebre pittore di Zafferana Etnea raccontò i sentimenti e le emozioni del suo tempo creando confronti diretti col passato e con le pagine più luminose della storia dell’età classica. I riferimenti caravaggeschi sono rivelazione di una vicinanza affettiva al mondo dei vinti, dei più deboli, di chi non ha voce. Ci piacerebbe definirlo un Pasolini del pennello, poiché la sua pittura scava senza inibizioni nei luoghi del tormento e aderisce con trasporto ai problemi di un terzo millennio difficile e incerto. A Rocco Romano va anche il merito di avere restituito all’arte contemporanea la figurazione e la bellezza, l’armonia compositiva e la preziosità tecnica, ciò in un momento in cui il vortice degli “ismi” sembrava aver fatto smarrire all’arte ogni valore estetico”, si legge nella motivazione scritta e letta al caloroso pubblico intervenuto dal prof. Giansiracusa, Direttore Artistico esemplare che nel corso della serata ha ossequiato gli ospiti, come in apertura lo Sciuti, ripercorrendone con appassionante perizia la vicende umane e artistiche”.
“L’arte è una ricchezza per l’anima. Di anno in anno – ha aggiunto la Torrisi, anima pulsante del Premio insieme al prof. Giansiracusa -, abbiamo l’opportunità di conoscere grandi Maestri delle arti visive e di acquisire opere preziose che confluiranno nel nostro Museo, vera ricchezza culturale per la crescita del nostro turismo e della visibilità della nostra cittadina”. La cerimonia ha visto, inoltre, la consegna di tre riconoscimenti: “Carriera” al Maestro Vincenzo Ferrara (“Per la perseveranza di uno stile che ha radici nella tradizione pittorica siciliana , basata sul mestiere, la solarità, l’attenzione per gli aspetti sociali”), premiato dal Vice Sindaco Giovanni Di Prima e dall’assessore Salvo Russo), “Giovani” all’artista Emanuele Montanucci (“Per l’attività di ricerca cromatica e spaziale che lo porta a raccontare ambienti e scenari ancora intatti della nostra Isola”), premiato da Graziella Torrisi e da Angelo Sajeva (Commissario straordinario del Comune di Zafferana Etnea in sostituzione del Consiglio comunale). Novità di quest’anno, l’associazione “Giuseppe Sciuti” ha conferito “con gratitudine” il Premio “Amico dell’Arte” al Sindaco Alfio Russo. Altra nota distintiva, per i vincitori, le pregiate sculture in bronzo a cera persa, numerate, realizzate dal Maestro Susinni che ha magistralmente raffigurato lo Sciuti intento a dipingere dell’Etna.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA