Riviera dei Ciclopi, un grande palcoscenico magico per film celebri

Di Maria Lombardo / 21 Aprile 2021

Mitologia, letteratura e bellezze naturali hanno attirato molti registi verso la Riviera dei Ciclopi. Peccato che ne “L’Odissea” (1968), autentico capolavoro ispirato al poema omerico, Franco Rossi per esigenze produttive abbia girato le scene di Ulisse e Polifemo nella ex Jugoslavia. Proprio dall’invenzione omerica che i faraglioni di Aci Trezza siano gli enormi massi lanciati in mare dal Ciclope per affondare la nave di Ulisse in fuga, nasce il fascino di questa terra la cui bellezza nei decenni è stata purtroppo deturpata dal cemento. Agli albori del cinema, la mitologia suggestiona Georges Méliès che nel 1905 realizza “L’Île de Calypso: Ulysse et le géant Polyphème”. Creatore degli effetti speciali ante litteram, Méliès fa ricorso ai trucchi di magia realizzati nel teatro di posa senza venire in Sicilia.

Ad Aci Trezza e Aci Castello furono girate nel 1914 diverse scene di “Capitan Blanco”, pellicola muta  diretta da Roberto Danesi e  Nino Martoglio (dal dramma “Il palio” dello stesso Martoglio), con protagonisti Giovanni Grasso nel ruolo del titolo e Virginia Balistrieri. Grasso è il vecchio lupo di mare che non ammazza la moglie fedifraga come vuole la tradizione ma la perdona. Nel 1923 ancora un film muto ma di genere commedia, girato ad Aci Trezza: “Casa mia, donna mia” di Charles Krauss. E’ naturalmente “La terra trema” (1948) di Luchino Visconti, capolavoro assoluto della storia del cinema in pieno Neorealismo ispirato al romanzo “I Malavoglia” di Giovanni Verga, ad aver fatto la fortuna della zona. Girato nei luoghi del romanzo, fedele al racconto e ai personaggi ma non alla visione cupa dei “Vinti” verghiani, il film per il quale Visconti si avvalse come assistenti di Francesco Rosi e Franco Zeffirelli, ha reso famosa in tutto il mondo la frazione peschereccia di Aci Castello che, al di là della svolta turistica, difende con tenacia la propria identità di cui il Cantiere Rodolico è simbolo assieme al museo della Casa del Nespolo che, pur non essendo la casa del film, è della stessa tipologia e custodisce strumenti di pescatori risalenti all’Ottocento e immagini del set di Visconti.

Ancora il mare al centro di “Agguato sul mare” (1955) di Pino Mercanti girato fra Aci Trezza e  Capo Mulini. Ad Aci Trezza è stato girato il film tedesco “Gitarren klingen leise durch die Nacht” (1959) di Hans Deppe e ad Aci Castello ha sostato per alcune scene di “Porcile” (1969) di Pier Paolo Pasolini. Una famosa scena di “Porcile” con Pierre Clementi, Franco Citti e Ninetto Davoli è stata girata all’interno del castello. La vicenda ambientata nel ‘500 vede Clementi giudicato per atti di cannibalismo.

E’ una commedia erotica “La prima notte del dottor Danieli industriale col complesso del giocattolo” di Giovanni Grimaldi, 1970, interpretato da Lando Buzzanca e Françoise Prevost. Buzzanca è un donnaiolo che, abituato a donne di facili costumi, resta sconvolto nella prima notte di nozze dalla scoperta che la moglie è vergine. Alcune scene mostrano la coppia ad Aci Castello a contemplare le onde che s’infrangono sotto il maniero. Drammmatico erotico è “La seduzione” (1973) di Fernando Di Leo dal romanzo “Graziella” di Ercole Patti: interpretato da Lisa Gastoni, Jenny Tamburi, Maurice Ronet e Pino Caruso. Giuseppe Laganà il protagonista, giornalista in Francia, torna in Sicilia mosso dal desiderio di rivedere l’ex fidanzata rimasta vedova e sedotto prima dalla figlia e poi da un’amica di lei, finirà ucciso dalla donna. Scene con la Gastoni e Ronet seduti al tavolino di un bar lungo la balconata panoramica di Aci Castello.

E’ una commedia erotica quella di Eduardo Mulargia “La figliastra – Storia di corna e di passione” (1976) girata in parte ad Aci Castello e nella frazione di Ficarazzi. La tematica della virilità sul genere “Bell’Antonio” sta al centro di “Bello di mamma” (1980) di Rino Di Silvestro con scene girate fra Aci Castello e Aci Trezza. Protagonisti Philippe Leroy, Carmen Scarpitta, Jenny Tamburi e Tuccio Musumeci. Girate sul lungomare di trezzota dove una coppia siede ad un ristorante e dei bambini giocano sugli scogli, diverse scene di “Nessuno” (1992) di Francesco Calogero, con Sergio Castellitto e Lucrezia Lante della Rovere. Da Aci Trezza passa pure il set di “Storia di una capinera” (1993) di Franco Zeffirelli. Con la vista dei faraglioni è girata una scena di “Rimedi contro l’amore” (1999) di Giovanna Brogna Sonnino. La bella scogliera castellese non è sfuggita neanche a una serie tv come “Squadra antimafia” conclusasi nel 2016 dopo otto stagioni.

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Pubblicato da:
Redazione
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