PALERMO – Anche se per ultima in Italia, anche la Sicilia si adegua al resto delle Regioni sul pagamento dei debiti del sistema sanitario. L’Assemblea questa sera ha approvato il disegno di legge che autorizza l’accensione di un mutuo da 1,77 miliardi: 37 i voti favorevoli, 3 contrari, 1 astenuto (un deputato di Fi). Molti gli assenti, i 5stelle, alcuni deputati di Fi e il gruppo Lm hanno abbandonato l’aula al momento del voto. Voto che si è svolto in clima di ilarità a causa di una guasto al sistema elettronico dell’Assemblea regionale che ha costretto il presidente di turno Antonio Venturino a riesumare le palline.
Una procedura inusuale prevista comunque dal regolamento parlamentare. Dovendo esprimere un voto segreto su un emendamento soppressivo di Forza Italia alla norma del disegno di legge sul mutuo da 1,77 miliardi la presidenza ha fornito a ogni deputato due palline, una bianca e una nera da riporre in urne dello stesso colore a seconda se si sia favorevoli o contrari. I deputati sono stati chiamati per appello nominale, hanno preso le palline e le hanno riposte nelle urne. Poi la conta con l’esito del voto. L’ultima voto con le “palline” risalivae a 15 anni fa. Il meccanismo – previsto dal regolamento interno dell’Ars – è stato illustrato in aula per ben cinque volte dal presidente Venturino, che alla fine ha detto «non fatemelo spiegare per la sesta volta, è quasi imbarazzante».
E’ comunque alla fine il mutuo è stato approvato per la soddisfazione del governo e soprattutto dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei che ha spiegato in Aula che «il mutuo cerca di sanare errori grossolani fatti nel passato» e che «non c’entra nulla il governo attuale e non c’entra nulla la Sanità». Baccei ha aggiunto che con questo mututo vengono «saldati debiti che la Sanità ha fatto perchè la Regione non trasferiva i fondi per problemi di liquidità». «La Regione ha gravi problemi di bilancio che vengono dal passato – ha detto ancora l’assessore – da qualcuno che ha assunto un numero smisurato di persone, da chi si è mangiato i fondi residui. Il mutuo cerca di sanare questa situazione passata. Se non approviamo questo mutuo la sanità verrà commissariata e dovremo affrontare un sacco di contenziosi con i fornitori. Gli interessi che pagheremmo alle banche sarebbero maggiori».
Parole che non hanno calmato le opposizioni, sin dal pomeriggio contrarie al ritorno in aula del ddl sul mutuo, che solo 24 ore prima era stato rispedito in commissione Bilancio. La commissione Bilancio ha rivotato stamani il testo senza alcuna modifica, dando cosi il via libera affinché venisse di nuovo incardinato in aula. E a nulla sono valsi i tanti interventi delle opposizioni per chiedere un stop ai lavori d’aula per presunte irregolarità e un rinvio della discussione sul mutuo.
Superato questo scoglio, si è andati quindi al voto nonostante i numeri risicati: in aula erano presenti solo 47 deputati su 90. E come detto il muoto è stato approvato con 37 voti favorevoli, 3 contrari, 1 astenuto (un deputato di Fi) e con alcuni deputati che avevano abbandonato l’Aula per protesta. «Abbiamo lasciato sola in aula la maggioranza di Crocetta di fronte alle proprie responsabilità – ha detto polemicamente l’esponente dell’opposizione Nello Musumeci -. I deputati del centrosinistra hanno votato per un mutuo che peserà sulle tasche dei siciliani per altre due generazioni. E alla fine del voto hanno persino applaudito. Invece di pretendere dal governo di Roma la restituzione del denaro che è stato negato per decenni alla Regione, Crocetta rinuncia al contenzioso col governo Renzi e pensa di far quadrare i conti indebitando sempre più i salassati contribuenti siciliani. Era questa la rivoluzione annunciata? ».
Per sostenere le rate del mutuo la Regione sarà infatti costretta a mantenere le attuali aliquote Irap e addizionali Irpef, già ai massimi per i contribuenti siciliani. Proprio su questo tasto hanno battuto i 5stelle nel tentativo di bloccare il provvedimento, poi votato. Ora il governo Crocetta si prepara al negoziato con lo Stato per rivendicare le prerogative in materia fiscale previste dallo statuto autonomistico. Dopodomani Crocetta e Baccei incontreranno il sottosegretario Graziano Delrio a Roma.