CATANIA – Un’eccezione presentata dalla difesa sull’ammissione delle intercettazioni alla base dell’inchiesta ha caratterizzato la prima udienza del processo per reato elettorale all’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e al figlio Salvatore Federico Michele, detto Toti. La Procura di Catania ne aveva disposto la citazione diretta saltando la richiesta di rinvio a giudizio, davanti il giudice monocratico della Quarta sezione penale. Il presidente Laura Benanti ha rigettato la richiesta del collegio di difesa e aggiornato l’udienza al prossimo 6 novembre per la nomina dei periti che dovranno provvedere alla trascrizione di parte delle intercettazioni.
Secondo l’accusa, sostenuta dai Pm Lina Trovato e Rocco Liguori, in occasione delle elezioni per il rinnovo dell’Ars del 28 ottobre 2012 avrebbero promesso posti di lavoro in cambio di voti in favore del candidato Toti, attuale parlamentare regionale, difeso dall’avvocato Salvo Pace. Il posto di lavoro sarebbe stato promesso ad Ernesto Privitera ed Angelo Marino in favore dello stesso Marino e di Giuseppe Giuffrida, quest’ultimo in seguito effettivamente assunto. Giuffrida, Privitera e Marino sono accusati per lo stesso reato.