Una cinquantina di persone, tra familiari e amici, stanno tenendo un presidio silenzioso davanti al Palazzo di Giustizia di Ragusa chiedendo «giustizia e libertà per la famiglia Pepi». L’iniziativa, spiega il legale dei Pepi, l’avvocato Giuseppe Lipera, è legato alle indagini sulla morte dell’agricoltore Giuseppe Dezio assassinato nelle campagne di Vittoria il 2 febbraio scorso. Per l’omicidio, avvenuto per contrasti tra vicini, sono detenuti da otto mesi circa i fratelli Antonino, Alessandro e Marco Pepi, che si proclamano innocenti, e il loro padre Gaetano, reo confesso.
«Una consulenza tecnica dei carabinieri del Ris – rivela il penalista – ha accertato che sui vestiti indossati dai tre fratelli non ci sono tracce del sangue della vittima, mentre c’erano su quelli del padre. Questo non fa che confermare la tesi di Gaetano Pepi: non c’é stato alcun omicidio di gruppo, ma ha agito da solo. Ed è quello che sosteniamo da 8 mesi. Alla luce della perizia del Ris che è una consulenza tecnica non confutabile – conclude l’avvocato Lipera – abbiamo presentato al Gip di Ragusa un’istanza di scarcerazione dei tre fratelli. Stessa richiesta avanziamo anche per Gaetano Pepi, per le condizioni di salute, la collaborazione mostrata e il mutato quadro delle esigenze cautelari».