CATANIA – Con Qè fuori dalla vertenza, che domani dovrà presentare la documentazione per le pratiche di fallimento in Tribunale, la trattativa sul call center si sposta a Palermo, con la Regione Siciliana incaricata di seguire l’intero iter con l’obiettivo di portare al salvataggio dei posti di lavoro e l’auspicato arrivo di un nuovo imprenditore. Su quest’ultimo fronte già da alcune settimane la Regione ha avviato un tavolo di discussione con l’imprenditore paternese Franz Di Bella, ma le porte restano aperte anche ad altre aziende che potrebbero decidere di scommettersi in questa vicenda che resta delicata.
E’ questo, in sintesi, il risultato arrivato ieri dal tavolo tecnico tenuto al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza del call center Qè, di Paternò. Nessun tentennamento da parte della viceministro Teresa Bellanova che ha incontrato i rappresentanti sindacali di Slc-Cgil e Fistel Cisl (presenti Davide Foti, Gianluca Patané, Antonio D’Amico e gli Rsu aziendali Valentina Borzì e Giovanni Arcidiacono); con loro anche Giuseppe Caudo, del gabinetto della presidenza della Regione Siciliana; Mauro De Angelis, amministratore delegato di Qè ed un rappresentante dell’azienda DM contact, portata da Qè (nonostante non fosse stata invitata al tavolo) perché possibile subentrante in alcune commesse seguite in questi anni dal call-center.
La viceministro Teresa Bellanova è stata chiara: non ci sono margini con l’azienda che ha gestito fino ad oggi il call center, visto l’attuale stato delle cose. Una chiarezza apprezzata dai sindacati. «Ringraziamo la viceministro Bellanova – hanno evidenziato infatti i rappresentanti sindacali -. Da questo incontro possiamo finalmente dichiarare che l’azienda Qé non fa più parte di future discussioni che riguardano le attività lavorative e i lavoratori del nostro territorio. In un momento così delicato, attraverso il tavolo regionale, auspichiamo una soluzione a questo grave stato di crisi lavorativo e sociale. Abbiamo condotto fino ad ora una lotta non solo per la garanzia del diritto al lavoro ma soprattutto una lotta di legalità e le parole della viceministro ci rincuorano. Venerdì chiuderemo la pratica dei licenziamenti collettivi per ridare alle lavoratrici e ai lavoratori un minimo di sostegno al reddito. A breve ci rincontreremo alla Regione per iniziare senza ostacoli una discussione che avrà un unico obiettivo la tutela dei 600 lavoratori del call center Qé».