Psicoanalisi: addio a Joseph Lichtenberg, rinnovò studio dei sistemi motivazionali

Di Redazione / 07 Giugno 2021

New York, 7 giu. – (Adnkronos) – Lo psicoanalista e psichiatra statunitense Joseph Lichtenberg, tra i grandi rinnovatori della teoria dei sistemi motivazionali e studioso di fama delle relazioni interpersonali, è morto all’età di 95 anni nella sua casa nel Maryland. L’annuncio della scomparsa, avvenuta il 19 maggio, è stato dato dall’American Psychoanalytic Association. E’ stato direttore della rivista “Psychoanalytic Inquiry” ed era direttore emerito dell’Institute of Contemporary Psychotherapy and Psychoanalysis di Washington.

Lichtenberg era professore emerito di psichiatria clinica alla Georgetown University e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha insegnato alla Johns Hopkins University e nelle università di Baltimora e Washington.

Numerosi i suoi libri tradotti in italiano. La casa editrice Raffaello Cortina ha pubblicato “Psicoanalisi e sistemi motivazionali” (1995), “Lo scambio clinico” (con James Fosshage e Frank M. Lachmann, 2000) e “Mestiere e ispirazione” (2008). E’ autore di “La psicoanalisi e l’osservazione del bambino” (Astrolabio Ubaldini, 1988), “Il sé e i sistemi motivazionali. Verso una teoria della tecnica psicoanalitica” (con Lachmann e Fosshage, Astrolabio Ubaldini, 2000), “Il Sè prende vita. Sviluppo, lavoro clinico e la mente errante” (con Lachmann e Fosshage, Giovanni Fioriti Editore, 2020). Particolarmente importante è il volume “I sistemi motivazionali” (con Lachmann e Fosshage, Il Mulino, 2012), che si propone come testo di riferimento nel campo dell’analisi delle dimensioni del Sé nel contesto delle relazioni interpersonali. Secondo l’approccio di Lichtenberg la teoria dei sistemi motivazionali integra regolazione fisiologica, attaccamento, esplorazione-assertività, avversività, piacere sensuale e sessuale, affiliazione e accudimento. Attingendo a casi reali, lo psicoanalista intende così dimostrare le interazioni reciproche dei diversi sistemi motivazionali all’interno dell’individuo, oltre che indicare nuove prospettive di utilizzo clinico.

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