Pozzallo, così i libici hanno cambiato il sistema degli sbarchi

Di Fabio Russello / 14 Settembre 2016

La Squadra Mobile di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza – ha arrestato i quattro presunti scafisti che hanno condotto 2 gommoni ed un barchino, suddivisi equamente per un totale di 291 persone e soccorsi nel Canale di Sicilia. Tra essi anche un minore che ha condotto uno gommoni. Secondo quanto appurato il minore, così come gli altri scafisti, si è arruolato tra le fila dei libici al fine di condurre il gommone per non pagare il viaggio oppure per percepire poche centinaia di dollari.

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I testimoni hanno permesso di identificare gli scafisti dopo una lunga ed estenuante attività d’indagine. Dalle indagini ancora una volta è emerso che i libici stanno partendo alla volta delle coste italiane utilizzando, a differenza degli altri migranti, piccole imbarcazioni in legno con massimo 30 persone a bordo.

L’arresto di oggi è uno dei primi in assoluto di cittadini libici per quanto concerne gli approdi e gli sbarchi di migranti sulle coste ragusane.

Nel 2016 sono 143 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno erano stati complessivamente 150. In totale nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 13.764 migranti in occasione di 36 sbarchi. In manette sono finiti un libico di 25 anni, due nigeriani di 22 e 23 anni e un gambiano di 17 anni.

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Redazione
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