ROMA – Una struttura ad S per decelerare la velocità e ricordare nello stesso tempo la S di Sicilia, con il sostegno di 20 piloni, tanti quanti sono le regioni d’Italia. Grande nome della scultura, dell’architettura e del design made in Italy, Gaetano Pesce immagina così il Ponte sullo Stretto di Messina, un ponte ‘abitato’, grazie agli spazi ricavati nei grandi piloni e usati per esposizioni di opere d’arte e parcheggi, ma anche ristoranti alberghi, ostelli. Per lui, scrive da New York dove si trova in questi giorni, la notizia di Renzi che rilancia il progetto del Ponte «è stata una fantastica sorpresa». «Significa che l’Italia riprende la tradizione che ha abbandonato almeno da due secoli – sottolinea- realizzare delle grandi opere di Architettura che il mondo ancora ci invidia».
Da qui l’idea di un progetto, che l’architetto e designer, riprendendo la tradizione italiana dei ponti abitati, immagina come un ponte «visitabile», in cui l’unica traversata veloce è quella del treno. Piloni abitati, che oltre ad essere strutture, hanno funzioni ricreative e di servizio. Ognuno ideato e dedicato ad una delle regioni italiane, che ne dovrebbe sostenere anche il costo. Un ponte insomma come «strumento di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo». Con una soluzione anche per il personale delle navi traghetto che perderebbe il lavoro: anche loro, scrive Pesce, «potranno essere reimpiegati nelle diverse attività di intrattenimento ospitate nel ponte».