Piero Pelù a Librino per incontrare i ragazzi dell'orchestra "Musicainsieme"
Piero Pelù a Librino per incontrare i ragazzi dell’orchestra “Musicainsieme”
Il cantautore: «Ricorderò l'esperienza di oggi per tutta la vita» FOTO - VIDEO
CATANIA – «Spesso mi domandano della mia carriera da artista. Io ho avuto la fortuna di poter raccontare il mio mondo interiore con la musica, ma è importante non cadere nel trabocchetto del successo perché non sempre essere famosi significa essere felici. La felicità è qualcosa di diverso, ed è fatta di piccole cose. Ad esempio l’amicizia con Giovanni, che ho conosciuto proprio a Catania tanto tempo fa, mi ha portato qui oggi, un’esperienza che ricorderò per tutta la vita».
A parlare è il cantante e leader dei “Litfiba” Piero Pelù, che ha incontrato ieri pomeriggio, presso la parrocchia “Risurrezione del Signore” a Catania, i giovani musicisti di “Musicainsieme a Librino”. Il progetto, nato in uno dei quartieri più difficili del capoluogo etneo nel 2009, è il primo esempio in città di orchestra basata sul “Sistema Abreu”, un modello didattico di educazione musicale con accesso gratuito per bambini di tutti i ceti sociali.
Tutte le foto dell’incontro
L’incontro tra i giovanissimi musicisti e l’artista è stato possibile grazie all’interessamento di Giovanni Roselli, primo flauto dell’orchestra del Bellini di Catania e da anni caro amico e collaboratore del cantante. Durante il pomeriggio di ieri sono accorsi, oltre ai ragazzi dell’orchestra, i bambini partecipanti al Grest e numerose famiglie del quartiere. Per circa un’ora l’atmosfera di festa ha fatto dimenticare a tutti il caldo soffocante e il fatto di trovarci in un quartiere pieno di cemento, ma che nei sogni dei bambini che lo abitano si presenta verde e rigoglioso.
L’arrivo di Pelù è stato accolto da una singolare cover di “Io ci sarò” eseguita dai bambini dell’orchestra e del coro. «È una versione bellissima» ha detto loro Pelù. Dopo un primo momento in cui – visivamente emozionato – si è complimentato con i ragazzi e i docenti del progetto, il cantante ha risposto alle domande dei bambini che gli hanno chiesto della sua infanzia e di come sia nato il suo amore per la musica. Prima di congedarsi dall’orchestra l’artista ha donato il flauto (appartenuto alla figlia) a un giovane musicista e ha sottolineato l’importanza dello studio per riuscire nella vita.