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Pd: Zanda, ‘federi centro e sinistra, da Bersani a Renzi’

Di Redazione |

Roma, 8 giu. (Adnkronos) – “La missione di Giuseppe Conte alla guida di un M5s che ha attraversato un periodo travagliato sarà di sicuro difficile ma escludo che la ricerca di una nuova fase possa passare per il ritiro del sostegno a Mario Draghi”. Lo dice Luigi Zanda a Il Foglio. Secondo il senatore Pd “a una semplificazione del quadro politico ci si arriverà inevitabilmente: il taglio drastico dei parlamentari spingerà il sistema verso un nuovo bipolarismo, e forse un nuovo bipartitismo”.

Un appello alla galassia dei partiti di centro? “Il frazionismo riduce la governabilità e quindi indebolisce la democrazia”. E’ davvero possibile un’unione da Bersani a Renzi e Calenda. “Purché lo si faccia nel nome di una riflessione politica profonda. L’elettorato di centrosinistra non può che ritrovarsi qui, intorno al Pd, che è il partito dei diritti e del progresso scientifico, dell’ambiente e del lavoro, dell’atlantismo e dell’europeismo sincero, non estemporaneo, dettato da convinzioni reali e non dalla convenienza del momento”.

Ma per favorire questa federazione di centrosinistra si dovrebbero sciogliere alcune ambiguità rispetto al vostro rapporto col M5s. “Il Pd è stato molto esigente, col M5s. Non si spiegherebbe altrimenti la svolta filoatlantica di un partito che ammiccava alla Cina, o l’acquisizione dell’europeismo tra i valori di chi predicava l’uscita dall’euro. Mi pare insomma che il M5s, sia pur in modo faticoso, sia in una fase di evoluzione ben più avanzata rispetto alla Lega, che pure tenta di fondersi con FI restando alleata di AfD e della Le Pen in Europa”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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