Pd, Raciti sconfessa le primarie di Agrigento
Pd, Raciti sconfessa le primarie di Agrigento ma non chiude a Mirello Crisafulli per Enna
Il segretario regionale dei Dem: «Annullarle? Decisione ovvia»
Contrordine nel Pd siciliano che stamattina sostanzialmente sconfessato le primarie del centrosinistra di Agrigento, vinte da Silvio Alessi, presidente dell’Akragas e imprenditore vicino a Forza Italia. Il segretario regionale del Pd Fajusto Raciti non lo dice chiaramente – ma nel Pd di queste ore nulla è mai chiaro – ma lo fa capire: «Ho convocato per domani il partito di Agrigento – ha detto Raciti in una conferenza stampa –. È una decisione ovvia, non sollecitata da nessuno, alla luce di quello che si è consumato ad Agrigento in vista delle elezioni amministrative. Il tema che abbiamo davanti non è tanto la natura della coalizione che si è disposta in campo, quanto la necessità che avvertiamo con forza di superare la proposta che questa coalizione oggi offre alla città di Agrigento. Perché vediamo sorgere non solo un distacco preoccupante dagli umori della nostra gente, non tanto per la candidatura, ma perché questi primi giorni ci sembrano segnati da una profonda incertezza nella capacità di rappresentare un percorso civico». Raciti ha anche lanciato un salvagente al gruppo dirigente agrigentino che la base ha messo sotto accusa: «Non vogliamo lasciare a se stesso il gruppo dirigente agrigentino, abbiamo deciso di fissare questo appuntamento e di porre con chiarezza la questione e affrontarla insieme cercando di mettere al centro la necessità di un superamento di una condizione largamente confusa e insoddisfacente, abbiamo cercato una soluzione diversa, consapevole per le contraddizioni che potevano emergere». Ma a Raciti se si chiede se le primarie saranno annullate svicola: «Vogliamo stimolare una riflessione, accompagnarla e indirizzarla in maniera decisa. Perché il simbolo del Pd è un valore indivisibile. La credibilità e la forza del Pd dipendono dalla forza delle scelte che siamo in grado di prendere. È uno di quei casi in cui un battito d’ali di farfalla in Brasile scatena un uragano in Europa. Uno di quei casi che nasce figlio di una incertezza, e che rischia di ingenerare una confusione che ci sentiamo in dovere di superare». Raciti comunque sembra invece salvare la candidatura di Vladimiro Crisafulli: «Onestamente – dice – non vedo un problema morale su Crisafulli (per il quale proprio stamane Deborah Serracchiano aveva chiesto la non candidatura, ndr) ». «A Enna – dice Raciti – abbiamo ottenuto risultati superiori alla media nazionale. Se c’è un tema politico, come lo pone la Serracchiani, il gruppo dirigente di Enna ne discuterà. La candidatura? È un problema politico, non ci sono ragioni statutarie che si oppongono alla candidatura di Crisafulli. Il partito ennese è forte ed esuberante, ad Agrigento invece riscontro maggiore incertezza, ad esempio. Sono comunque sicuro che Crisafulli rifletterà sulle sollecitazioni che ha ricevuto, ma è libero e responsabile di fare le sue scelte. Crisafulli è stato diverse volte escluso dalle competizioni elettorali per via dei problemi giudiziari che però ora sono una questione chiusa. Sappiamo che ci sono delle sollecitazioni che il Pd nazionale ha voluto sottoporre ma credo che quel gruppo dirigente sia maturo per decidere da se come raffrontarsi rispetto a questo fatto – dice ancora – ma attenzione perché la vicenda di Enna e di Agrigento ci parlano di due partiti territoriali che hanno due problemi diversi, uno che ha una esuberanza e l’altro che ha più incertezze». Reazioni. Antonio Rubino, responsabile organizzativo del Pd Sicilia: «Silvio Alessi non è in sintonia con la nostra gente, non è in sintonia con il nostro popolo. Come mai non si siano accorti prima lo chiederemo domani ai dirigenti del Pd di Agrigento». Fabrizio Ferrandelli: «Mi sono opposto sin dall’inizio all’ammucchiata agrigentina e ho chiesto, alla vigilia delle primarie, di annullarle, spingendomi anche a chiedere al segretario regionale del Pd di commissariare il partito della città dei templi per dare voce ai militanti agrigentini. Oggi, lo scatto d’orgoglio di Raciti è un’ottima notizia per tutte le democratiche e i democratici di Agrigento. Adesso – aggiunge – riportiamo le lancette avanti e diamo il segno che anche ad Agrigento il Pd c’è». Il deputato Pd Giuseppe Lauricella: «L’anomalia delle primarie di Agrigento con Pd insieme a Fi e centrodestra è stata finalmente compresa dal segretario regionale Raciti e dalla segreteria nazionale con la vicesegretaria Serracchiani. Per primo ho denunciato l’imbroglio ed ora l’annullamento delle primarie è vicino. Una battaglia di coerenza e di chiarezza vinta, che rivela l’esistenza di un partito nazionale ma anche di vecchie logiche provinciali che vanno spazzate via. Dopo le elezioni occorrerà una profonda riflessione sul futuro della federazione PD di Agrigento».