Palermo: la gara truccata per i pannoloni a giudizio l’ex manager dell’ Asp, Cirignotta

Di Redazione / 05 Febbraio 2015

PALERMO – L’ ex manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Salvatore Cirignotta, è stato rinviato a giudizio dal gip Luigi Petrucci per turbativa d’asta: avrebbe truccato una gara da 41 milioni di euro per la fornitura di pannoloni. Il processo comincerà l’8 aprile davanti al tribunale di Palermo. Secondo l’accusa, Cirignotta avrebbe “blindato” il suo progetto fin dalle fasi iniziali, scegliendo, tra amici e conoscenti, i componenti della commissione che avrebbe dovuto aggiudicare l’appalto milionario. Un piano che ha dovuto fare i conti, però, con due funzionari integerrimi che si sono rifiutati di far vincere la gara all’ azienda scelta dal loro superiore.  

 

Con Cirignotta venne indagato l’imprenditore Carlo Carollo, procuratore della ditta Fater per la Sicilia e la Campania, la società che si sarebbe dovuta aggiudicare l’appalto quinquennale di fornitura. Per lui però i pm chiesero l’archiviazione e la sua posizione venne stralciata. Cirignotta era tanto sicuro di raggiungere il suo scopo da offrire a due componenti della commissione una bozza con il punteggio da assegnare alle aziende partecipanti alla gara; e da minacciare apertamente e senza alcuna cautela entrambi, arrivando a danneggiarli demansionandoli dopo essersi accorto che le sue pressioni non erano andate a buon fine.  

 

A svelare il tutto è stato Fabio Damiani, avvocato, provveditore dell’Asp nominato presidente della commissione di gara dallo stesso Cirignotta. Il legale il 31 gennaio 2014 si è presentato al presidente della Regione Rosario Crocetta, denunciando di avere subito pressioni dal manager, affinché la commissione aggiudicatrice da lui presieduta, che aveva appena concluso la fase di valutazione dei requisiti tecnici dei concorrenti, tra cui la Fater spa, classificatasi seconda, rivedesse le sue valutazioni tecniche. La sera stessa poi Damiani sarebbe stato aggredito da un misterioso uomo che gli sottrasse una borsa con dei documenti e l’iphone sul quale era stata registrata la conversazione con Cirignotta.  

 

Il giorno successivo Crocetta e l’assessore alla Sanità Lucia Borsellino andarono – come poi fatto anche per altri casi sospetti – in Procura a denunciare la truffa dei pannoloni ai magistrati.

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