Palermo, Aldo ucciso da un calcioOre contate per gli aggressori
Palermo, Aldo ucciso da un calcio Ore contate per gli aggressori
La morte al Goa di Palermo del giovane medico di San Cataldo: un calcio alla nuca ha spezzato per sempre i suoi sogni. La rabbia degli amici su Facebook, mentre si stringe il cerchio attorno agli assassini
PALERMO – L’assassino di Aldo Naro, il giovane ucciso con un calcio alla nuca davanti alal discoetca Goa a Palermo, potrebbe avere le ore contate. L’aggressore potrebbe far parte del gruppo di giovani sentito in queste ore nelle caserme dei carabinieri di San Filippo Neri e al comando provinciale. Al momento non ci sono indagati, ma i carabinieri sono certi di riuscire a dare un nome e un cognome all’aggressore che insieme ad altri giovani ha innescato la rissa nella discoteca Goa. L’autopsia, eseguita dal professore Paolo Procaccianti all’istituto di Medicina legale, ha accertato che il decesso del giovane di San Cataldo è avvenuto per un’emorragia celebrale. A provocarla un colpo ricevuto alla nuca, probabilmente un calcio.
Adesso la salma del giovane verrà restituita al padre, Rosario Naro, colonnello dei carabinieri e alla madre Anna Maria Ferrara, un’insegnante in pensione. Il ragazzo a luglio si era laureato in Medicina e Chirurgia ed era a Palermo per proseguire nella specializzazione in cardiologia: una banale lite in discoteca per un cappellino di carnevale rubato ha spezzato i suoi sogni. Il litigio infatti si è trasformato in pestaggio, Naro è stato colpito a pugni e calci, ed è caduto a terra tramortito. Forse proprio mentre era a terra gli è arrivato un ultimo calcio alla nuca. Subito sono arrivati i soccorsi e l’ambulanza del 118 ha portato il giovane a Villa Sofia. Ma senza successo: Aldo è morto.
Una vita “dritta” quella di Aldo, studente prima nel liceo scientifico Alessandro Volta di Caltanissetta, (la famiglia è originaria di San Cataldo) poi l’iscrizione alla facoltà di medicina di Palermo e il successo finale con 110 e lode e la volontà di specializzarsi in cardiologia. «Ti prego dammi la forza, un angelo è andato in cielo e il male degli uomini è qui con noi. Per favore pregate per lui, troppo dolore ha visto nella sua morte, per favore ricordatelo per la sua allegria. Ci manchi tanto non c’è più famiglia senza te», ha scritto oggi sulla sua pagine Facebook la sorella Maria Chiara Naro.
E su Facebook oggi tanti esprimo dolore e rabbia per quello che è sucesso in discoteca, in una serata che doveva essere solo di gioia e allegria. In tanti hanno scritto sulla pagina Facebook di Aldo, chiedendosi come si possa morire in quel modo e che cosa stessero facendo in quei momenti i buttafuori. «Maledetti, per sempre maledetti», scrive Stefania. E ancora: «Non ci sono parole per descrivere l’amarezza e la rabbia per quello che ti è successo», commenta Angelo; «I buttafuori in quella situazione dov’erano? Vogliamo giustizia», scrive Gianmarco.
Cordoglio anche dal sindaco di San Cataldo Giampiero Modaffari e dal presidente del consiglio comunale Roberta Naro. «Esprimo a nome dell’intera collettività di San Cataldo i più vivi sentimenti di cordoglio, vicinanza e solidarietà alla famiglia Naro per la tragica e inspiegabile perdita del figlio Aldo».
San Cataldo ricorderà Aldo Naro, con una fiaccolata, prevista per domani, che partirà alle 18.30 dal piazzale Cappuccini vicino alla chiesa di Sant’Alberto Magno, dove martedì, alle 16, si svolgeranno i funerali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA