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Pachino, Rudinì è il vino buono più forte dell’acqua e della tromba d’aria

Di Sergio Taccone |

Pachino (Siracusa) – Dall’ondata di maltempo del marzo 2018 ad oggi: passione e resurrrezione di un’azienda del settore vinicolo, vera eccellenza siciliana. Saro Di Pietro, 75 anni, fondatore della Cantina Rudinì di Pachino, traccia un resoconto di un anno contrassegnato da momenti difficili e grandi gioie, tra cui il recentissimo successo al Vinitaly. “Nel marzo dell’anno scorso, alla domenica delle palme, l’ondata di maltempo ci mise in ginocchio. Il nostro capannone andò distrutto – dice Saro Di Pietro – fortunatamente non c’erano operai perché era domenica altrimenti sarebbe andata molto peggio. Abbiamo ricostruito tutti gli impianti entro la vendemmia 2018, con un lavoro eccezionale e senza farci vincere dallo scoramento. Entro questa estate, il progetto è già stato presentato, avremo la ricostruzione del capannone”. L’azienda va avanti con decisione e programmazione.

“Stiamo andando molto bene, – aggiunge Di Pietro – la Sicilia ha avuto un incremento del 30% in termini produttivi, il vino dell’Etna va forte, portando molti operatori stranieri dalle nostri parti, attirati da questo prodotto. La programmazione e la promozione, in questo campo, passano anche da quello che fanno le associazioni nazionali Donne del Vino e Movimento Turismo del Vino, lavorando in sinergia e dando una grossa visibilità alle realtà siciliane. E anche qui siamo in prima linea con la nostra Stefania Busà”.

Per Di Pietro, il 2019 è l’anno del mezzo secolo di attività diretta, partendo da uno “scagno” dove vendeva vini sfusi, arrivando ad acquistare il palmento e la cantina e giungendo ai processi imprenditoriali moderni che hanno portato la Cantina Rudinì ad avere rapporti con tutto il mondo: Cina, Giappone, Canada e Nord Europa. “In questo settore ci sono da quando sono nato, 75 anni fa. Mio padre lavorava qui, quando c’era il conte Moncada con la sua azienda. Da mezzo secolo – aggiunge Saro Di Pietro – seguo in prima persona le dinamiche di questa azienda, vivendo i cambiamenti di un settore che si è molto evoluto. Dai vini sfusi siamo passati alle bottiglie e ai prodotti di qualità. Abbiamo consumatori più attenti, specialmente i giovani. Da due anni otteniamo grosse soddisfazioni da un bianco e da un rosato che stanno andando bene”.

Un magazziniere, due operai e un’impiegata con mansioni di contabilità: numeri di una realtà produttiva che ha saputo rinnovarsi restando sempre nel mercato con grande capacità competitiva. “Innovazione e tradizione, – sottolinea Di Pietro – sono sempre stati due temi che abbiamo tenuto in grande evidenza: attenti alle richieste e alle esigenze del mercato ma raccontando anche il territorio. Se i risultati ci stanno premiando da lungo tempo è un chiaro segnale che siamo sulla strada buona. Abbiamo un team molto affiatato di professionisti che porta avanti la nostra realtà produttiva giorno per giorno, unendo alle tradizionali tecniche dell’arte enologica le strategie più aggiornate di vinificazione”. Uno dei prodotti più forti del momento, fiore all’occhiello dell’azienda, è il “Saro”, un Nero d’Avola doc. “Abbiamo anche il Moscato e il Passito di Noto, quest’ultimo ha avuto una valutazione di 92/100 al Vinitaly. Sono tredici etichette in tutto”, precisa Di Pietro. Il territorio di Pachino è la culla del Nero d’Avola, zona d’origine di grandi vini rossi che sono apprezzati in tutta Europa.

Da un punto di vista storico, da queste parti la produzione vitivinicola venne avviata nel XIX secolo dalla famiglia del Marchese di Rudinì, tra i fondatori della città pachinese. Superando Vendicari, si entra in uno dei comprensori più assolati d’Italia e tra i più ventosi, dove l’uva cresce rigogliosa, lavorata da tantissimo tempo con il sistema cosiddetto “ad alberello” che permette di ottenere uve a resa medio-bassa ma ad alta gradazione zuccherina, da cui si ricavano vini che gli addetti ai lavori definiscono “di grande struttura e vellutata rotondità”. Tutto questo in un’area che gode di condizioni pedoclimatiche irripetibili, un territorio reso unico dalla sua posizione geografica, situato nell’apice più meridionale della Sicilia che si affaccia sul Mediterraneo e sulle coste africane. Saro Di Pietro si congeda da noi con un sorriso. “Siamo pronti alle prossime sfide”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA