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“Oro verde” sono a rischio 3.500 ettari di coltivazione

Di M. P. |

A rischio 3.500 ettari di coltivazione di pistacchio in Sicilia, di cui gran parte nella Valle del Platani. L’oro verde, che impreziosisce dolci, primi e secondi piatti, salumi, pesto e che sgranocchiamo al naturale o tostati, è vittima di un parassita fitofago che prende il nome di Eurytoma plotnikovi, un imenottero di origine asiatica, ben noto in altri Paesi del bacino mediterraneo e in California, in grado di arrecare gravi danni alle produzioni, variabili dal 40 al 10 per cento.

Ad oggi, l’Eurytoma plotnikovi, insieme con lo Xilofago Scolitide e alla Tignola delle foglie, rappresenta il nemico più temuto dai coltivatori della Valle del Platani, nel territorio agrigentino. A lanciare l’allarme è Agrofarma che, con SoSpeciality, lancia la campagna di comunicazione volta alla valorizzazione del Made in Italy agroalimentare, e punta a salvare il pistacchio dal temuto parassita con un occhio di riguardo per il pistacchio della Valle del Platani, unico ad avere l’acido palmitoleico, sostanza che si colloca tra le più efficaci per le sue proprietà antiossidanti e anticolesterolo, come è emerso dalla ricerca condotta dall’Università di Palermo insieme con Izs Sicilia.

SoSpeciality intende anche ricordare il ruolo fondamentale dei mezzi tecnici in agricoltura, non veleni come vengono troppo spesso definiti, ma fondamentali alleati degli agricoltori il cui corretto impiego è parte integrante dell’eccellenza agroalimentare italiana.

Specialità come il pistacchio rappresentano uno dei volti del nostro patrimonio, contribuendo a collocare l’Italia al vertice dell’eccellenza alimentare mondiale. Varietà ed eccellenze che sono frutto in primis della peculiarità del territorio italiano, unico per condizioni geoclimatiche e, in secondo luogo, frutto dell’ingegno e della dedizione delle persone che da secoli le coltivano con passione e, infine dei progressi della scienza e della tecnica che rendono sostenibile la loro produzione.

Per un efficace sistema di tutela, dunque, non si può prescindere dal considerare le problematiche più ostiche per l’agricoltore, con importanti conseguenze sulla qualità e quantità disponibile della specialità agricola.

E, a corredo della campagna di sensibilizzazione, SoSpeciality ha divulgato una lettera firmata proprio dall’Amico Pistacchio, che, in conclusione, recita: «E se non mi curate, scordatevi il pesto, i cannoli, il torrone, il gelato, i biscotti e tutti i bei piatti che solo con me hanno senso e che vi vantate con i vostri amici del nord e che tutta l’Italia si vanta con il mondo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA