Oggi, 27 dicembre, la chiesa ricorda San Giovanni Apostolo. Giovanni, come il fratello Giacomo, era pescatore. Il luogo di residenza, e probabilmente anche di nascita, era Betsaida, una località galilea sul Lago di Genesaret. Il padre era Zebedeo, la madre forse Salome. Tutta la famiglia era dedita alla pesca. Il padre aveva dei garzoni e i suoi figli sono detti soci di Simon Pietro, il che fa pensare che la famiglia facesse parte di una sorta di cooperativa di pescatori.
I due fratelli Giovanni e Giacomo furono chiamati da Gesù “presso il Mare di Galilea” proprio mentre erano sulla barca col padre Zebedeo, intenti a riparare le reti da pesca. Questa chiamata viene narrata subito dopo quella di Andrea e Pietro, avvenuta in simile contesto lavorativo. Pare che Giovanni (e Andrea), fossero già discepoli di Giovanni Battista, prima di essere invitati a a seguire Gesù con la frase “Ecco l’Agnello di Dio”.
Giovanni fu l’apostolo che condivise la vita pubblica di Gesù da un angolo di visuale privilegiato. Fu proprio Gesù dall’alto della croce nel momento culminante della Redenzione a pronunciare le parole che avrebbero “consacrato” per sempre la Madre al discepolo fedele e amato e questo alla Madre, quando disse: «Donna, ecco tuo figlio», e a Giovanni: «Ecco tua Madre» (Gv 19,25-27).
L’Apostolo Giovanni rappresenta un caso particolare tra i dodici apostoli poiché la tradizione lo indica come l’unico morto per cause naturali e non per martirio, tanto che i paramenti liturgici per la sua festa sono bianchi e non rossi. Oltre agli Atti di Giovanni, alcune indicazioni patristiche sono concordi nel datare la morte a Efeso sotto l’impero Traiano (98-117) e Girolamo specifica la data con precisione al 68° anno dopo la passione del Signore, cioè nel 98-99. Come racconta il quarto vangelo (Gv21,20-23), c’era tra le comunità cristiane la curiosa leggenda per cui Giovanni, l’apostolo prediletto, non sarebbe morto prima della venuta di Gesù. La leggenda traeva ispirazione dalla longevità dell’apostolo: un’età di 90-100 anni rappresentava per l’epoca un elevato traguardo.
Esiste, però, anche una secolare tradizione, riportata anche nella Legenda Aurea, secondo cui Giovanni fu martirizzato a Roma, presso porta Latina, durante la persecuzione di Domiziano; constatato che l’olio bollente non riusciva a bruciare il corpo dell’apostolo, Domiziano lo accecò e lo rimandò ad Efeso, dove poi morì.