Registi e architetti del matrimonio a tutto tondo, tra i loro allestimenti più noti ci sono quelli del compleanno di Diletta Leotta, il matrimonio di Giulio Base, le nozze della figlia di uno sceicco libanese, il party taorminese di Oliver Stone e un’infinità di elegantissime cene di gala.
Un comisano e un catanese doc, Luca Melilli e Franco Cannata sono – secondo la classifica stilata dalla rivista inglese Bride Magazine – tra i 50 wedding designer migliori al mondo. Registi e architetti del matrimonio come dicevamo, curano rubriche per la tv, la radio ed i magazine, come quella su “Sudlook”.
Tendenze 2020/21. Ci svelate qualche news?
«Sì certo e comincio subito col dire – spiega Luca Melilli – che faranno capolino nella scala tendenze dedicata al giorno del “sì” i matrimoni raccolti, perlopiù si svolgeranno open-air e gli stili più richiesti saranno quello bucolico dal gusto vintage o quello minimal, per gli sposi più moderni…».
«Comunque per scelta preferiamo creare le tendenze piuttosto che seguirle, plasmarle insieme con gli sposi. In fondo il ruolo dell’operatore è proprio quello di “cucire” l’evento addosso alla coppia. A ogni modo non mancheranno i matrimoni in stile Shabby-Chic, Country-Chic o Sicilian Style, ma quello più in voga nel 2021 sarà di certo il Boho-Chic».
“Panta Rhei” che tipo di attività svolge?
«La nostra azienda nasce per camminare mano nella mano con il cliente che la sceglie proprio per ottenere un risparmio di tempo ed economici. La mission “tutto esaudito” permette di riassumere ciò che facciamo: vendiamo sogni da realizzare. Che sia un babyshower o un wedding, un convegno o un compleanno o addirittura feste da divorzio, Panta Rhei offre il giusto supporto stilistico per qualunque tipo di evento».
Ogni coppia sogna quel giorno immaginando che sia un giorno perfetto. Esiste davvero il matrimonio “da sogno”?
«Noi tendiamo a creare eventi perfetti ma quando capita un imprevisto ciò che gioca a nostro favore è la capacità di gestirlo, il problem solving. Un wedding perfetto è senz’altro possibile, basta seguire la formula “90-75-60”, cioè novanta minuti dedicati agli antipasti a buffet, settantacinque per la cena al tavolo e sessanta per il buffet dei dolci e per il taglio della torta».
Quali sono le cadute di stile o comunque gli errori rispetto a un matrimonio da galateo delle spose 2.0?
«Sicuramente la tempistica dell’evento. Il rispetto innanzitutto. Il fatto che la donna il giorno delle nozze sia la regina non vuol dire che gli ospiti devono aspettare. Bisogna fare in modo che una volta finito l’evento, spente e luci e tornati a casa, portino con loro ottimi ricordi di quel matrimonio. Quindi, in chiesa l’attesa della sposa non deve superare i 20/30 minuti».
Mi dica, è facile lasciarsi coinvolgere emotivamente dal calore delle famiglie e degli stessi sposi? E’ vero che spesso si diventa il miglior amico della sposa?
«È inevitabile che accada – interviene Franco Cannata – ogni allestimento non è un gesto meccanico quindi alla fine di ogni evento abbiamo sempre gli occhi lucidi perché è l’apice di un percorso creato insieme con gli sposi».
Progetti per il futuro? A cosa state lavorando nel lungo termine?
«Vede, il progetto matrimonio è sempre in divenire, sempre in espansione. Specialmente dopo lo stop dovuto all’emergenza sanitaria. L’obiettivo adesso è diventare un punto di riferimento non solo in Sicilia ma anche nel resto d’Italia. E, perché no, varcare anche i confini. Quest’anno ci saranno due sessioni all’interno della “Panta Rhei Academy” dedicate agli aspiranti wedding planner. Speriamo che, come si dice in questi casi, l’allievo o meglio, gli allievi, possano superare i maestri».