PALERMO – Una lite per l’eredità finisce anche davanti al giudice penale (la causa civile è in corso) che ha condannato a otto mesi (pena sospesa) Linda Lupo, nipote di un’anziana, per non aver curato adeguatamente la nonna, sottraendola all’assistenza dello zio. Il giudice ha invece assolto Giuseppa Peri, suocera dell’altra imputata, accusata di aver aiutato la nuora a far sottoscrivere all’anziana una procura speciale in favore di Linda Lupo.
A denunciarle era stato il figlio della donna deceduta, Salvatore Giuliano Russo. I fatti risalgono al periodo tra il 2005 e il 2007. Secondo le difese, Russo, che ha vissuto per un lungo periodo all’estero, avrebbe approfittato della rottura dell’anca della madre ad aprile 2005 per portarla a casa sua, trasferendo in un conto a lui intestato circa 200 mila euro dell’anziana.
La donna venne ricoverata a Partinico ad agosto e quando fu dimessa scelse di vivere con la nipote, Linda Lupo, a cui era molto legata. Più volte Russo cercò di avere contatti con la madre che, secondo Lupo, li rifiutava. In questo periodo, grazie a una procura speciale, la nipote vendette un terreno per 64 mila euro. Poi le condizioni dell’anziana cominciarono a peggiorare e, come ha riferito il medico dell’ospedale di Cefalù, dove fu curata prima del decesso nel 2007, la donna arrivò pessimo stato, come se non avesse avuto assistenza per diversi mesi.
«Deve dunque ritenersi provato – ha scritto il giudice Annalisa Tesoriere nelle motivazioni della sentenza – che l’imputata Lupo abbia omesso di porre in essere nei confronti della donna che ospitava nella propria casa la necessaria assistenza, ponendo in essere una condotta contrastante con il dovere giuridico di cura».