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NICOLAS SPOLLI «Potevo andar via ma voglio riscattarmi nella città che amo»

NICOLAS SPOLLI «Potevo andar via ma voglio riscattarmi nella città che amo»

Il difensore rossazzurro giura amore al Catania: «Umiltà e concentrazione per tornare in serie A»

Di Nunzio Currenti |

CATANIA – Nella sua Rosario ha ritrovato serenità, gli amici ma, soprattutto, alimentato la voglia di tornare a Catania e di riscattare la passata stagione. Nicolàs Spolli è pronto a condividere il percorso rossazzurro per il sesto anno di fila, che sarà il primo nella Serie Cadetta. Pronto a riscrivere la storia e contribuire al ritorno in A. Ormai il raduno è alle porte. Il 10 luglio l’appuntamento è fissato a Torre del Grifo, sarà il primo punto da dove ripartire insieme, concetto rimarcato dal club rossazzurro che ne ha fatto lo slogan anche della campagna abbonamenti («ripartiAmo»). Quando riusciamo a rintracciare telefonicamente il «gigante» rossazzurro dall’altra parte del mondo sono appena le 10 del mattino. In Argentina sono giorni speciali, di grande attesa per la nazionale che sogna di rivincere il titolo iridato dopo l’edizione messicana del 1986. A casa Spolli, ogni partita di Messi e compagni, è l’occasione per rivedere amici e scambiare pensieri. E tifare senza sosta. «A casa mia – esordisce – ogni partita della nostra Nazionale c’è il pienone. Siamo almeno in quindici, tra amici e parenti, a tifare per i nostri colori. È sempre una grande festa». Coltivate anche un grande sogno, quello di diventare campioni del mondo. Quali sono le reali possibilità per la selezione di Sabella? «L’Argentina ha tutte le carte in regola per vincere il mondiale, trascinata dal migliore giocatore del mondo, Messi, che gioca in un contesto di squadra ben organizzato e consolidato sul piano tecnico e tattico». Quanto l’ha sorpresa l’eliminazione dell’Italia? «Molto, ma questo è il calcio ormai a livello internazionale. Lo conferma la qualificazione ai quarti del Costa Rica. Non ci sono più partite semplici o squadre materasso». Le vacanze ormai sono finite. Tra qualche giorno tornerà in Italia. Quanto è stato importante poter trascorrere questo mese a casa? «Molto, questo periodo mi è servito per recuperare dall’infortunio. In questo senso mi sono riposato ed allenato tanto, molto determinato e con la testa rivolta al prossimo anno, circondato sempre dall’affetto della famiglia e degli amici». Le sue giornate tipo a casa? «Sveglia la mattina presto, colazione e lunghe passeggiate. Nel pomeriggio lavoro intenso in palestra e fisioterapia. E in serata bei momenti trascorsi con gli amici che non vedo tutto l’anno. Ci rifacciamo proprio in questo mese di vacanza». Con che spirito s’avvicina all’inizio della preparazione? «Io penso che la cosa più importante sia quella di tornare a essere protagonisti subito, di dare il massimo per risalire. Inoltre, per me sarà una rivincita personale. E questo mio pensiero dovrà essere comune a tutti quei giocatori che sposeranno la causa del Catania. Non possiamo fallire un’altra volta. Dobbiamo farcela». Lei è stato richiesto al termine della stagione ma ha deciso di rimanere. Una scelta meditata. «S’inizia per me il sesto anno a Catania. Ho deciso di rimanere. Avrei avuto la possibilità di cambiare squadra ma non l’ho fatto. Ho sofferto tanto per la retrocessione. Le motivazioni non mancheranno». Il campionato di Serie B sarà molto difficile. Come andrà affrontato? «È, soprattutto, molto duro, lungo e intenso. Non dovremmo commettere l’errore di essere già saliti alla prima giornata, per la qualità della rosa o per i giocatori di grande calibro che indosseranno la maglia rossazzurra. Dovremmo giocare partita dopo partita con la stessa umiltà. E avere quella cattiveria agonistica che ci consenta di non sottovalutare mai alcun avversario. Così facendo lotteremo per la promozione sino alla fine». Le insidie saranno, però, sempre dietro l’angolo. Basta dare un’occhiata all’ultimo campionato di B… «Il Latina ne stato è un esempio. Ha giocato la finale per la promozione in Serie A da perfetta outsider. E i casi nella prossima stagione non mancheranno di certo. Tutti vorranno vincere con il Catania e nessuna partita sarà scontata». Catania ormai è diventata la sua seconda “casa”. «Mi piace ogni angolo, è splendida per il calore che riesce a trasmettere. Mi sento ben voluto dai tifosi. Per questo voglio dare il massimo per ricambiare l’affetto che mi è stato sempre tributato». Si è dato uno spiegazione per la retrocessione del Catania? «Il calcio a volte è difficile da spiegare. Non l’ho cercata una motivazione. Voglio andare avanti e guardare alle prossime settimane che segneranno l’inizio della nuova stagione. Non voglio guardarmi indietro. Dico solo che chi cade deve sapersi rialzarsi. La nostra forza? Sarà propria questa mentalità definita e la voglia di vincere. Sono convinto, poi, che l’ambiente sarà accanto a noi». Tutti insieme, insomma, per ripartire. Destinazione Serie A.

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