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New York, maxi blitz contro la mafia siciliana in America

Di Redazione |

NEW YORK – L’Fbi infligge un duro colpo a Cosa Nostra negli Stati Uniti, con una retata che porta all’arresto di 46 persone affiliate alle famiglie Genovese, Gambino, Lucchese e Bonanno. Arrestato per droga anche John Gotti, il 23enne nipote del boss della famiglia Gambino, John Gotti: gli investigatori hanno trovato in casa sua centinaia di pasticche e più di 40.000 dollari in contanti. La maxi operazione che ha portato alle decine di arresti arriva dopo anni di indagini e interessa l’intera costa orientale degli Stati Uniti, dalla Florida a New York, dove le famiglie di Cosa Nostra hanno operato sotto la guida di Joey Merlino, del proprietario di ristoranti Pasquale ‘Patsy’ Parrello della famiglia Genovese e di Eugene ‘Rooster’ Onofrio.

  I 46 arrestati sono sospettati di far parte della East Coast LCN Enterprise, definita dalle autorità americane un’”organizzazione criminale». Le accuse mosse nei loro confronti includono una serie di reati commessi almeno dal 2011: scommesse clandestine, frodi alle assicurazioni, traffico d’armi, estorsione e assalto. Nella documentazione depositata in tribunale le autorità citano alcuni di intimidazione e minacce contro chi doveva soldi alle famiglie o tentava di scavalcarle. In un’occasione un senza tetto è stato attaccato e derubato perchè disturbava i clienti del ristorante di Pasquale Parrello, accusato di aver ordinato ai suoi uomini di ”spezzargli le gambe».

  Parrello è accusato insieme a Israel Torres di aver cospirato per vendicare Anthony Vazzano, accoltellato al collo. Mark Maiuzzo è invece accusato di aver dato fuoco a un’auto parcheggiata fuori a un club per scommesse, con l’ordine ricevuto da Anthony Zinzi che puntava a intimidire il club in diretta concorrenza con le scommesse illegali gestita da Cosa Nostra. Fra le accuse anche frode alle assicurazioni mediche. Ai medici venivano fatte prescrivere «eccessive e non necessarie ricette», i conti venivano poi inviati alle assicurazioni degli arrestati per ricevere i rimborsi, che si andavano a sommare alle tangenti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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