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Natale& provincia: guida ai luoghi ritrovati della Sicilia nascosta

Di Daniele Ditta |

È una Sicilia tutta da scoprire quella che in questi giorni si “veste” a festa per il Natale 2017. Una Sicilia che vale la pena raccontare: “sconfinando” in provincia, dove interi paesi si trasformano in presepi viventi, o seguendo percorsi solcati da storia, arte e cultura. Questa terra di Trinacria, mai banale, è capace di svelare agli occhi del visitatore alcuni scorci di rara bellezza.

Prendete Sperlinga, piccolo Comune dell’Ennese stretto attorno a una gigantesca mole di roccia sulla quale svetta l’antico castello medievale, riaperto di recente. Le antiche case ricavate dentro l’arenaria e il belvedere mozzafiato – con vista ad est sull’Etna e ad ovest sulle Madonie – disegnano la cartolina d’inizio del nostro viaggio natalizio.

Viaggio che parte dal centro della Sicilia per espandersi idealmente a raggiera.

Seconda tappa è Gangi. Da oggi, nel borgo madonita, sarà possibile ammirare una singolare rappresentazione della natività: “Il presepe del borgo tra le mura del Duomo”, un unicum nel suo genere perché allestito all’interno dell’antica torre campanaria dei Ventimiglia. Un presepe stabile, fruibile tutto l’anno, che sarà ufficialmente completato – considerata la grande mole di lavoro e la sua estensione – nel dicembre del 2018. A realizzarlo maestri artigiani provenienti da tutta la Sicilia, che hanno usato materiali ricercati di alta qualità (come la cera) per essere fedeli ai presepi dell’antica tradizione siciliana.

E a proposito di presepi e di tradizione natalizia, è scattato il countdown per la 36ª edizione del presepe vivente di Custonaci (il più antico della Sicilia), messo letteralmente in scena all’interno della grotta Mangiapane. Ad animare la manifestazione nella cittadina in provincia di Trapani un cast composto da oltre 160 interpreti, tra artigiani-artisti provenienti dall’intera Isola, maestranze contadine e figuranti locali. Sarà possibile assistere a un vero e proprio set cinematografico: in scena, oltre alla nascita di Gesù e alla Sacra Famiglia, rappresentazioni del lavoro artigiano e rurale con suoni, odori e colori. «Ogni anno – dice Dino Pipitone, presidente dell’associazione “Museo Vivente” di Custonaci, che organizza l’evento in collaborazione con il Comune – lo sforzo per offrire al visitatore un momento indimenticabile aumenta sempre di più. Facciamo il possibile per arricchire e rinnovare le scene, affinché l’iniziativa sia interessante e sempre nuova anche per coloro che hanno già visitato il presepe. I visitatori saranno catapultati nella tradizione siciliana con gli antichi mestieri, organizzati in veri e propri quadri viventi e operosi: il fornaio occupato a sfornare un buon pane oppure il produttore di ricotta e formaggi, il calzolaio, lo scalpellino, l’Intrecciatore di corde. La scena della natività chiuderà il percorso del presepe all’interno della grotta Mangiapane».

A Sutera, in provincia di Caltanissetta, invece c’è il presepe vivente più ecologico d’Italia. Parola d’ordine: rifiuti zero. Un’iniziativa mirata a sensibilizzare grandi e piccoli nei confronti della tutela ambientale e, quest’anno, anche della valorizzazione dei prodotti di eccellenza del territorio. Ogni anno sono oltre 20mila i visitatori che percorrono il dedalo di viuzze dell’antico quartiere arabo del “Rabato”, dove nel 1987 il regista americano Michael Cimino girò parte del suo film “The Sicilian”, storia del bandito Salvatore Giuliano. Uno scenario storico e naturale che si snoda tra cantori e ricostruzioni ambientali in cui rivive l’autentico spirito del Natale. Attraverso la ricostruzione di vecchie botteghe artigiane si sviluppa un percorso di saperi che si sposa a quello dei sapori della cucina povera siciliana, con assaggi di “maccu”, ricotta, formaggi e vino. Degustazioni che comportano l’utilizzo di grandi quantità di piatti, bicchieri, posate di plastica e tovaglioli, che i visitatori potranno conferire in appositi contenitori per la raccolta differenziata.

Musei, mostre, degustazioni e mercatini caratterizzano il Natale di Caltagirone. Il cuore della cittadina sarà animato dall’atmosfera del “Presepe vivente tra palazzi barocchi, carruggi e cuttigghi”. Fino all’8 gennaio si potrà ammirare pure il presepe più grande d’Italia: 300 personaggi per oltre 400 metri quadrati d’allestimento. Un capolavoro tra i presepi in terracotta nati dall’estro dei maestri calatini. Quest’anno salgono a 16 i presepi artistici che potranno essere visitati con una special card.

Non solo presepi. Natale, quest’anno più che in quelli passati, fa rima con musei. Il solito refrain sull’apertura o meno dei siti gestiti dalla Regione è stato risolto: portoni spalancati, in alcuni casi però ad orari spezzettati o solamente in mattinata. Prende così il via l’epoca Sgarbi, l’assessore regionale ai Beni culturali ha definito coi sindacati un accordo per assicurare anche le aperture natalizie. Dove andare? C’è l’imbarazzo della scelta. A Palermo impera la Galleria di Palazzo Abatellis con due capolavori che tutto il mondo ci invidia: il “Trionfo della Morte” e l’“Annunciata” di Antonello da Messina. Tra terme, archeologia e barocco puntata obbligata a Catania, dove ad esempio si può cogliere l’occasione per visitare il teatro greco romano e il vicino Odeon. A Siracusa, tra i siti consigliati rientrano il museo Orsi, il Castello Maniace di Ortigia e l’area archeologica di Akrai (Palazzolo Acreide). Il teatro e le aree archeologiche di Taormina, assieme alla villa del Casale di Piazza Armerina saranno aperti con orario continuato a Natale, Santo Stefano e Capodanno.

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