Resta in carcere e chiede scusa (che la famiglia delle vittima rifiuta), Vincenzo Iacolare, il giovane di 24 anni che mercoledì scorso, in un autolavaggio del quartiere napoletano di Pianura, ha seviziato con il tubo dell’aria compressa un ragazzino di 14 anni, studente di un liceo scientifico. Il gip Antonio Cairo, accogliendo la richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per tentativo di omicidio aggravato da futili motivi e violenza sessuale. Iacolare ha ribadito che non immaginava di creare danni tanto gravi al quattordicenne, del quale si dice amico; secondo il giudice, tuttavia, non è pensabile che un adulto non si renda conto di quali terribili conseguenze possa avere un gesto del genere. Per il giudice sussiste anche la violenza sessuale: anche se il giovane non intendeva compiere abusi sessuali, ha comunque violato l’intimità del quattordicenne. Iacolare ha chiamato in causa uno dei due denunciati a piede libero, dipendenti dell’autolavaggio, sostenendo che è stato lui per primo a prendere il tubo dell’aria compressa per soffiare sul volto dello studente. Il denunciato nega: sarà decisivo, dunque, il filmato della scena fatto con un telefono cellulare che è stato sequestrato nei giorni scorsi dai carabinieri. Per il difensore di Iacolare, l’avvocato Antonio Sorbilli, il giovane non è un mostro come l’hanno dipinto i media, ma solo uno sconsiderato che ha agito senza riflettere. Inoltre si è prodigato per soccorrere il ferito, accompagnandolo in ospedale e avvertendone i familiari. Familiari che, tuttavia, per adesso non lo perdonano: “Chi ha sbagliato deve pagare”, dice la madre del ragazzino, Stefania. “Resta un vigliacco – aggiunge – perché quando mi ha vista arrivare in ospedale se n’è andato, è fuggito”. I genitori di Iacolare, domani, saranno a “Domenica in” per chiedere a loro volta scusa: ma nemmeno questa pubblica contrizione probabilmente servirà. “Non vogliamo le scuse di nessuno – dice Antonietta, una zia del quattordicenne – e non perdoniamo. È una vergogna, non vogliamo vederli in ospedale”. E lo zio Luigi: “Dobbiamo insegnare ai ragazzi cosa è un gioco. Un gavettone al massimo può essere considerato un gioco, ma non quello che hanno fatto con un compressore. Le condizioni dell’adolescente intanto continuano a migliorare. L’intervento chirurgico è durato cinque ore, ha spiegato Biagio Trojaniello, il medico che l’ha effettuato, ma è riuscito e consentirà al quattordicenne di avere, col tempo, una vita normale. Di qui a un anno, si prevede, ci saranno le condizioni per la normalizzazione del transito intestinale. Oggi pomeriggio, intanto, alcune centinaia di persone si sono radunate alla rotonda che segna l’ingresso a Pianura. Ad aprire il corteo due striscioni portati dai ragazzini, su uno dei quali si invoca giustizia per la vittima. L’altro è stato portato dagli amici di Davide Bifolco, il 17enne ucciso da un carabiniere agli inizi di settembre, nel Rione Traiano, poco distante da Pianura. Al corteo c’era anche il parroco della chiesa di San Giorgio, don Claudio, pieno di amarezza: “Siamo assuefatti alla violenza, dopo un paio di giorni sarà dimenticato anche questa. Non conta solo il fisico: lui si porta dentro ingiurie, è stato maltrattato”.