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Museo Egizio, da Torino fermo no a trasferimenti pezzi a Catania
Torino – In quattro giorni hanno raccolto più di 3.500 firme per una petizione contro quello che definiscono “un nuovo scippo ai danni della città di Torino”. Sono i cittadini del “Comitato Museo Egizio Patrimonio Inalienabile” cui la trattativa – che dovrebbe essere ufficializzata il 10 marzo con la firma del contratto per la sede distaccata del Museo Egizio in via Crociferi a Catania – tra Ministero dei beni culturali, Fondazione Museo Egizio e Comune di Catania per trasferire circa 17mila pezzi nella nostra città, non va proprio giù.
Per questo hanno organizzato un volantinaggio e una raccolta di firme davanti la sede del Museo Egizio. «Ci hanno già scippato il Salone del libro – dicono -, non possiamo permettere che un museo come quello egizio, patrimonio torinese da oltre 250 anni, un’istituzione che ha contribuito a rendere Torino celebre in tutto il mondo, parte integrante dell’identità e della storia cittadina diventi un supermarket per gli amici. Niente in contrario a delle mostre itineranti, anche a Catania, con i pezzi del Museo Egizio, ma no a prestiti trentennali, significherebbe perderli per sempre. Con i 2,6 milioni di euro destinati al Comune di Catania per questa operazione si potevano benissimo restaurare i tanti reperti ellenistici che – ci hanno detto tanti catanesi – dormono nei sotterranei del museo civico del Castello Ursino. Perché questa operazione all’insaputa di tutti?».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA